112 IL MONDO DIPLOMATICO delle questioni che ad ogni momento sorgevano, specialmente allora, fra i due paesi, un tale senti- mento di equità e di rettitudine, che — a quanto fu detto allora — cadde in disgrazia del suo Go- verno. Vera o no la supposizione, è certo che il suo richiamo coincide col rifiuto da parte sua di accentuare in senso aggressivo, come pare volesse allora il governo di Vienna, la politica austriaca di fronte al Principato. Dalla parte dell’ Erzegovina alcuni gendarmi austriaci erano stati uccisi in uno di quei soliti con- flitti di frontiera. Il Kallay che più che governa- tore è una specie di proconsolo, di viceré delle prò- vincie serbe occupate dall’impero dopo l’ultima guerra, sollevò con le sue note poco meno che un casus belli, e voleva dal rappresentante austriaco a Cettigne un rapporto in base al quale poter soste- nere la domanda di una indennità. Mihikovich si ri- fiutò, o per meglio dire fece un rapporto secondo il quale il fatto appariva come un incidente di contrabbandieri, in base al quale non era pos- sibile sostenere le pretese poste innanzi dal Kallay. Il Mihikovich fu allora sostituito ; il Goluchoskjr mandò un polacco suo compatriotta nella persona del cav. Luigi Kuczynsky un uomo piuttosto ner- voso, che ebbe qualche demele a Bukarest e a Filippopoli dove copri cariche diplomatiche, e che ultimamente era consigliere di dipartimento