124 La lega avesse tremila cavalli di buona e scelta gente, e tanti pedoni, quanti potrà richiedersi all’ uopo, a spese un terzo dei "Veneziani, un terzo dei Fiorentini ed un terzo dei signori Lombardi, coll’ obbligo di militare tanto in Lombardia quanto nella Marca Tz’ivigiana o dove occorresse ; i due Comuni di Firenze e Venezia avrebbero a mantenere in piedi a proprie spese almeno mille cavalli con fanti in proporzione nei territorii di Padova e di Treviso per distrarre le forze del nemico e dar campo all’esercito collegato di agire più liberamente nelle parti superiori del paese ; le truppe, sì in queste come nelle inferiori, dovrebbero darsi aiuto reciprocamente ; i Fiorentini si avrebbero Lucca, nè pretenderebbero altro nè in Lombardia nè nella Marca Trivigiana; se i signori Lombardi venissero assaliti nelle proprie terre, sarebbero dalla lega soccorsi di sufficiente numero di cavalli e di fanti a comuni spese ; tutte le città die si togliessero agli Scaligeri tornerebbero ai loro antichi possessori, eccetto Lucca, che avrebbe ad appartenere, come si è detto, ai Fiorentini ; ogni aumento o diminuzione di truppe sarebbe fatta colla proporzione medesima d’un terzo per parte dei Veneziani, un terzo dei Fiorentini, un terzo degli altri ; non sarebbe fatta tregua, pace o convenzione alcuna col nemico se non di comune accordo. Colla lega si accostarono poi e vi furono inclusi il 28 luglio dell’ anno stesso anche il principe Carlo di Boemia e Giovanni di Cariutia suo fratello (1) per le pretensioni che aveano sopra Feltre, Belluno e Cadore. 1’ opinione del Mai-in St. del Coni. t. VI, pag. 30, 31, che effettivamente erasi fatto un trattato coi fiorentini un anno avanti e che ora veniva confermato. Inoltre egli sbaglia a pagina 22 indicando come sindaci pel Comune di Firenze Silvestrus Longiuset Franciscus, quando dovea dire, come leggesi nel documento, Silvestrus de Baroncellis, Boi-gius de Andrea de Mozzi et Franciscus Borghini. Pacta V. 110. (1) Pacta V, 56. Ri