« 177 Faliero d’una delle più antiche ed illustri famiglie ; era stato nel 1312 fra gli elettori del doge Soranzo ; fu più volte podestà, rettore, ambasciatore, provveditore : da Carlo IV imperatore era stato fatto cavaliere (1) e trovavasi ambasciatore a papa Innocenzo IV in Avignone quando fu eletto doge. Tenuta segreta la sua elezione e governando intanto i Consiglieri e i capi dei XL, fu tosto mandato il secretano Stefanello con salvocondotto ottenuto dal Visconti di Milano ad annunziargli la scelta che la patria avea di lui fatta a suo pincipe e a sollecitare il suo ritorno (2). Giunto che fu il nuovo doge a Verona, trovò dodici nobili veneti venuti ad onorarlo e tenne il suo ingresso a Venezia il 5 ottobre 1354 con funesti auspicii, perchè tanta e sì densa era la nebbia, che incontrato a Chioggia con quindici gar-zaruoli e condotto a Venezia nel Bucintoro, questo non potè avanzare, e fi} uopo che il doge e tutto l’accompagnamento entrassero in città nelle piatte. Diaesi inoltre che invece di approdare alla riva della Paglia, la barca prendesse terra alla Piazzetta fra le due Colonne (3), luogo infame pei giuochi, poi per le sentenze capitali. Forse si sparse tra il popolo questa narrazione dopo la morte del doge, rapportando a quel funesto presagio la fine sua infelicissima. Avea il Falier settantasei anni quando assunse il do-gado, era maritato in seconde nozze a donna Lodovica di casa Gradenigo (4), e padre di due figliuole Lucia e Pino- (1) Cappellari. Campidoglio delle famiglie nob. alla Marciana. (2) Caroldo cl. VII it, cod. CXXVIII, p. 332 t 0 (3) Sanudo. (4) La prima moglie fu un’Andriana de’ Doni de’ss. Apostoli, la seconda una Tomasina Contarmi. Cosi nelle genealogie Barbaro. Ma che questa fosse la seconda moglie del doge è contraddetto dalla seguente parte del Consiglio de’ X, 1355, 4 non. Q. ordinet. q. dm Loyche, reliete qm. .s. Mar. Faletr. solvatur et satisfiat de illa quantitatis pecuniae que continetvr in carta sui dijudicatus vid. de Libr. 4. in.prò dote etaliis libris ‘¿ni. quasjudices Propriiposueiiint in dictojudicatu, que satisfactio fiat Marin Falier, doge LIV. 1354.