— i7i — Nella presente piazza del Duomo, vedonsi : la rotonda ; la loggia o frontone del peristilio, portato da colonne di granito ; il portico avanti il tempio, dove prima erano collocate le due sfingi egiziane, di cui l’una, ora si trova in due pezzi nel Museo. E di breccia venata e coperta di geroglifici, mentre la testa è murata in una casa della Città vecchia; l’altra sfinge, alquanto spostata, è di granito sienite, con le zampe anteriori a foggia di mani. Il Campanile romanico, era per circa venti anni incastellato da una complicata armatura di legno, per lo scopo del suo restauro, degnamente effettuato dal governo austriaco. — La conservazione del palazzo viene con dispendi e provvidenze speciali del governo austriaco curata, mediante un apposita „Commissione del palazzo di Diocleziano", instituita nell’anno 1903. — L’indagine del monumento restò affidata a Monsignor Francesco Bulic Conservatore, Direttore del Museo e Redattore del Bullettino di Archeologia e Storia dalmata, sotto tutti i riguardi, altamente benemerito. * * * La tavola di Peutinger indica a Spalato stilla punta occidentale del Monte Marjan, verso il mare un tempio di Diana (Addiana V I, 3) (V. Die Weltkarte des Castorius genannt Die Peutingersche Tafel von Dr. Konrad Miller — Ravensburg Verlag von Otto Majer 1888. — nonché : Die Weltkarte von Castorius etz. Einleitender Text dello stesso autore Pag. 93. ,,Addiana" Segmentum VI 3). — Che però anche l’attuale Duomo, fosse consagrato a questa dea, era l’opinione di Lavallée, di Cassas, del celebre archeologo Visconti e del Dottor Lanza. — Il Prof. Dr. L. Jelié (V. Ephemeris Spalatensis — Jaderae — Tip. Vitaliani anno 1894 *) aveva espresso anni fà l’opinione, condivisa da una parte degli archeologi tedeschi e da Monsignor Bulic, non essere il tempio, altro che il mausoleo di Diocleziano. — Qui, si adducono semplicemente le diverse opinioni, lasciando il giudizio in proposito a più competenti. A suffragio dell’opinione sostenuta dal Prof. Jelic starebbe il noto passo del Porfirogenito (Descrizione del Thema bizantino della Dalmazia — cap. 29 anno 949) dove circa la chiesa di San Doimo, aggiunge le parole : ,,Quod cubiculum erat ejusdem imperatoris Diocletiani.“ (trad. lat). — Gli attributi ed emblemi di Diana, consistenti in carri, corse, caccie ed amorini, figurano nella decorazione superiore del tempio ; quantunque si sostenga che appunto il fregio interno rappresenti scene di carattere puramente funerario ed altro non significhi che un funebre emblema, e *) Il Prof. Jelié eoli’articolo ,,Sull’ originaria destinazione del Duomo di Spalato", credette di aver sciolta la tanto agitata controversia, se cioè, il Duomo di Spalato sia stato un tempio (di Giove o di Diana) oppure il mausoleo di Diocleziano. Esposti gli argomenti e le obbiezioni, il Prof. Jelié credette di poter affermare perentoriamente, servendosi di nuovi argomenti, che l’edificio originariamente fosse il mausoleo di Diocleziano.