— 99 — B. APPENDICE. I. Monete e zecche. Dalla Signoria Veneta, con Ducale 2 Febbraio 1491, fu concesso al Comune di Zara, il conio di una moneta sua propria, per comodità delle inferiori classi della popolazione. — Dopo che la Dalmazia fu stabilmente soggetta ai Veneziani, ciò stesso aveva già ottenuto, prima di Zara, la città di Sebenico, e dopo di esse 1’ ottennero : Traìi, Spalato e Lesina. — (Ewi del resto notizia di soldi di rame, coniati a Zara, ancora nell’ anno 1426, con San Marco da una parte e San Simone dall’ altra). Tali monete venivano battute nella Zecca di Venezia, il cui leone portavano da una parte, mentre dall’ altra segnavansi coll’ immagine del Santo protettore della rispettiva città. — Anche i Conti di Bribir battevano propria moneta; (soldini: secondo il modello di Venezia e preeisa-mento : di Paolo I Subic (1274-1312) e di suo figlio Mladino II (131 2-1322) con la loro effigie e quella di Gesù o del Santo Patrono, con scettro e bandiera). — V. Klaic : „Povjest Hrvata“ 1799 Voi. I pag. 273, con le figure delle monete dei Subic. Zecche però, eranvi anche in Dalmazia. — Oltre Ragusa, la quale fino a che fu repubblica, esercitò la facoltà di batter moneta, una Zecca ebbe pur Cattaro, dal secolo XIV, fino alla metà del XVII. — Ijssa, coniò, ancora nell’ epoca greca, propria moneta, con la scritta greca ,,Is“ e da una parte un anfora, dall’ altra ttn grappolo di uva. Da moneta di Zara, dell’anno 1491, più sopra ricordata, porta da una parte la immagine di San Simeone in mezza figura; è di puro rame o di ottone ; il disegno ed il conio ne sono lavorati con finitezza, ed oggidì è molto rara. V. anche ,,Novci poljickog statuta“ del Prof. M. Reìetar dell’ Università di Vienna — Suppl. al „Poljicki Statut“ pubbl. da Alf. nob. de Pavich. — Sarajevo Zeni. Stamp. 1908; nonché: Lazzari ,,Le monete dei possedimenti veneziani di oltremare e terraferma“. Venezia 1851. *) *) Delle monete municipali dalmate del Medioevo, vanno particolarmente rilevate: 1. quelle di Cattaro: coll'effigie di San Trifone ed altre di Stefano Nemanja, colla scritta: „Imperator Stefanus“ e la sua effigie ;