spesso anche per isfuggire la miseria, prestando fedelmente l’opera loro, verso piccoli compensi, ad ignoti signori. — Di regola fanno ritorno ; ma non riedono tutti, mentre parecchi nei duri lavori e nelle privazioni che s’impongono per raggranellare qualche risparmio, sagrificano la vita. K non di rado, negli affumicati rustici casolari, trovi bianche vecchie-relle e fiorenti spose, che attendono indarno il figlio od il marito. — Li attendono indarno, perchè non tornano più, i poveri esuli, morti in terra straniera, lungi dai loro ostelli villereschi, senza conforti e senza pianti !. Ancora nel medioevo avevano i Pastrovicchi leggi a tutela della coltura del suolo. — A questo proposito si osservi, come una legge del territorio regolasse l’impianto e la cura degli alberi d’ulivo, imponendo pene rigorose contro lo sradicamento e danneggiamento delle piante stesse. — Tale legge servì di esempio agli altri comuni delle Bocche di Cattaro e contribuì a limitare il barbaro costume, invalso nelle vendette di sangue, di tagliar maliziosamente gli alberi di proprietà della famiglia dell’ uccisore. (V. Reutz : Dalmatinische Verfassung ini Mittelalter, pag. 192. Nota 1. Dorpat bei Schumanns Wittwe 1841 ; Inoltre V. Storia della Comunità di Pastrovic, in serbo, nel „Magazin Srpsko-Dalmatinski“ di Zara; anno 1845). In tutte le Comunità rurali delle Bocche di Cattaro, la vendetta (Osveta), consideravasi perpetua, quando non fosse infrenata per mezzo di atti espiatori. Vigeva il principio generale: testa per testa; due teste di donna, per una di uomo ; per le ferite, di regola mezza testa. Ritenevasi una vita umana equivalente a 150-200 animali minuti. Proclamata la pacificazione, imbandivasi un festivo convito e si apriva il ballo di sangue (Krvavo Kolo). Per quanto riguarda i costumi nazionali, somigliano gli stessi a quelli degli altri paesi slavi, con qualche particolarità. Il Sabato avanti la Domenica delle Palme (,,Lazareva Subota") s’intrecciano serti di fiori silvestri ; per l’Epifania, si regalano ai bimbi corbelli e cantasi di San Giovanni, che battezza Gesù nel fiume Giordano. Cori di angeli accompagnano la divina funzione ; il sole saluta le montagne ; tremano le foglie sugli alberi ed i fiori sui loro steli. E la Madonna, prega pei vivi e pei defunti. Nella falciatura delle messi, cantasi : Son lunghe le giornate di Sant’ Elia (,,dani dugi ilinstaci“) e del campo non si vede la fine. Prendiamo le fini festuche ; vediam la fortuna di ognuno ! — Quando uccidono un lupo, portano la pelle, come trofeo di caccia, in una specie di mascherata, questuando di casa in casa. La testa si appende sull’ alveare, per preservarlo dal marocchio ; i denti vendonsi come preservativo dalle stregherie ed attaccansi sulle cannicciate degli ovili. Spesso si appende anche 1111 dente di lupo, come amuleto al collo dei bambini. Dei Giudizi popolari, si notino — fra altre — le seguenti originalità.