LA NEVE E GLI SPORTS INVERNALI 67 quarto d’ora circa. Iu inverno queste colline sodo frequentate dagli sciatori, poiché offrono dolci pendìi agl’inesperti, discese ripide agli audaci. La domenica, particolarmente, son gremite di folla. Già di buon mattino, alla stazioncina della funicolare, si può assistere al raduno degli scia -tori : c'è la comitiva spensierata, la coppietta in disparte, il costumino elegantissimo, quello senza pretese. Visi abbronzati e forti, visetti biondi, delicati, in preferenza di ebree, che neppur questa volta hanno rinunziato al bistro, al belletto, al carminio. Oggi non è giorno di festa, eppure, di quando in quando, incontriamo qualche sciatore che ci passa avanti di corsa, quasi un’irrisione al nostro ca -valluccio di S. Francesco. Da un lato ci giunge un brusìo che, attraverso la nebbia, assume riso-sonanze lontane : son per lo più voeette di donna, tintinnanti e festose. Scorgiamo infatti graziose maschiette che sciano, cadono sulla neve con un grido misto di gioia e di paura, e subito si rialzano, tornando alla sfida. Le seguiamo come attraverso una lastra di vetro appannato : par di essere nel cielo della Luna del Paradiso Dantesco. C’inoltriamo per sentieri candidi, sotto i rami che sembrano sottili arabeschi cristallini, lavoro