— 486 — il mezzo il più efficace per far cessare la pratica del pascolo vago, che la buona economia e le abitudini civili hanno da per tutto condannato. Aggiungasi a tutto ciò, che la legge dell’impero 27 Maggio 1876, che ha una immediata connessione colle leggi accennate più sopra, traccia un procedimento pronto a terminare le questioni di confini tra villaggio e villaggio, causa d’infinite violenze, accompagnate ogni anno da non pochi fatti di sangue. — Aggiungasi, le risorse che le Comuni possono procacciarsi sia dalla corrisponsione annua di una quota in danaro per i fondi divisi, sia dal ridurre a patrimonio comunale beni sin’ ora di uso comune ; aggiungasi la possibilità di provvedere in modo razionale al più esteso imboscamento, e le Comuni si persuaderanno che dall’ applicazione di questa legge sono infinite le risorse, che esse stesse possono ritrarre dal punto di vista, e materiale e morale, per poco che se ne occupino con interesse, non lasciandosi impressionare dagli ostacoli che incontra ogni innovazione, che urti pregiudizi ed abitudini inveterate. Per distruggere tutta l’opposizione che dall’ignoranza e dal malinteso interesse verrà promossa contro la divisione, il rimedio più sicuro è l’esempio. — Ora, senza parlare degli altri paesi, nei quali la divisione dei beni comunali è stata accompagnata da 1111 successo superiore alle aspettative, basterà ricordare alle Spettabili Amministrazioni che tale successo venne constatato anche in provincia. — Alcune frazioni di proprio arbitrio e di comune consenso, devennero alla divisione di alcuni piccoli tratti. — In pochi anni la condizione materiale di qnei villaggi si è migliorata non poco ; l’amore del lavoro e del risparmio si è accresciuto ; e quegli spazi che non producevano nulla, sono ora convertiti in fertili vigneti. — Tanto è vero, che presso quei villici la divisione più estesa dei beni, non solo non è avversata ; ma durante le pratiche pendenti per l’attivazione della legge, pervennero alla Giunta diverse domande da parte loro per sollecitarla. Altro esempio lo si riscontra nello stato dei boschi. — Su quei tratti dove il taglio può essere esercitato senza alcuna limitazione, sparirono non solo le piante, me è un miracolo se sieno stati risparmiati i ceppi e le radici. Se qualche piccola zona di verdura allieta qua e là le sterminate estensioni nude e desolate della nostra Dalmazia, è qualche „ograda“ usurpata sui fondi comunali. — E la cosa è molto naturale; l’uso comune dei beni viene esercitato col proposito di trarre dai medesimi il maggiore utile immediato, nel mentre la previdenza e l’interesse del proprietario lo consigliano a trarre dal suo fondo un utile più continuato. — Il villico che va a far legna su di un fondo comunale, pensa che se non abbatte e non sradica lui, abbatterà e sradicherà quello che arriverà domani ; e come il selvaggio, recide l’albero per trar partito del frutto. Le principali obbiezioni che si sollevano contro la divisione dei beni, si riducono a due. — La pastorizia — si dice — viene esercitata in prò-