— 372 — monete greche, opere del Sammicheli e del Tintoretto; memorie recenti di reggimento quasi popolare in Poglizze, d’aristocratico in Ragusa, di misto nel Montenero, e di statuti municipali qua e là; vestigi di feudo, fittaiuoli, mezzaiuoli, coltivatori di suo ; vivi ancora ambasciatori a più corti d’Europa, governatori di provincie, generali d’eserciti, soldati con al petto le insegne della Legione d’ onore ; il possidente in Italia, il negoziante in America e nell’Oriente ; il marinaio guerriero di Cattaro, l’umile noleggiante, il pescatore di spugne, di coralli, di tonni ; l’assassino magnanimo, il morlacco ospitale ; lo studente attillato, la dama ragusea, la sposa di Sabbioncello dal cappello piumato, la vergine del contado con pendenti dal berretto monete ; la madre abbrunata che serba al figliuolo la camicia insanguinata del padre ucciso nelle montagne natie ; i mustacchi virili e il pizzo effemminato, il caugiaro dal manico argentato e il temperino inglese, il lotume della contadina degli scogli e il figurino dì Francia, la rascia e il broccato ; il mosto negli otri, e lo sciampagna in bottiglie; l’acquavite, e il rosolio lodato e contraffatto in tutta Europa; l’olio squisito, e le torcie di pino ; il kolo, saltato ed urlato nella campagna tra ’1 vino, e il galoppo briaco di ben altra ebbrezza; la guzla ed il pianoforte; i sonetti per nozze e le schioppettate d’allegria; il ratto barbarico e le lettere tenere ; le sassate e le satire in versi ; i muli e il vapore“.