— 197 - Spalato restava fedele a Sigismondo : quelli di Traù, assieme coi Za-ratini ed i Sebenzani, parteggiavano nell’anno 1402 pel suo competitore Ladislao di Napoli, mentre il bano di Bosnia Stefano Ostoja ed il duca Hervoje confermavano le antiche franchigie. — Ladislao voleva fabbricare a Traù un castello ed i traurini riescirono a distoglierlo da tale divisa-mentó, regalandogli 300 ducati. — Egualmente, al duca Hervoje diedero molto denaro, pur di conservare la propria autonomia municipale. — Vedendosi però, ad onta di ciò, in pericolo, addì 8 Ottobre 1403., strinsero lega difensiva con Sebenico, ripararono le mura ed eressero provvisoriamente in legno un castello, che nell’a. 1404 venne poi costrutto in pietra. — Sigismondo, regalò ai traurini nel 1412, i dazi del sale e del trentesimo per l’ultimazione delle mura del borgo e voleva stabilire a Traù una fabbrica d’armi ed un arsenale marittimo. — Essendo Sebenico già in potere del Veneziani, i traurini avevano chiuso il porto con catene. — Però, tutto fu inutile, giacché addì 22 Giugno 1422 Pietro Loredano con la flotta Veneziana diede l’assalto alla città, costringendola alla resa. La caduta della repubblica veneta determinò l’anarchia. — Addì 15 Giugno 1797, vennero uccise parecchie persone e saccheggiata la casa Garagnin. — Il conte veneto Santo Contarini, fuggito alle Castella, fè ritorno il giorno seguente con qualche centinajo di terrazzani pel mantenimento dell’ordine. — Gli austriaci occuparono Traù addì 16 Luglio 1797; dal 1806 fino il 1813, fu sotto il dominio francese. * * * La Piazza ha il solito tipo veneziano. Contermine alla piazza, evvi un recinto, dal popolo denominato „Cimitero“. Una piccola piramide con due stemmi sul plinto, porta l’iscrizione che ricorda come nell’anno 1600 sia stato impreso l’ampliamento della piazza da „Phil. Pasqualici, Summi Daini. Totiusque Adriae Sinus Praefecti, Instantibus Nobilibus Viris.“ L'archivio, dell’ i. r. Giudizio distrettuale di Traù, contiene documenti dall’anno 1300, in poi. Venne ordinato al principio del secolo XIX, dal cancelliere giudiziale Fortis, nativo di Traù. Per quanto concerne i monumenti e le cose più rimarchevoli di Traù, con riguardo ai limiti del presente lavoro, si notino particolarmente : La Loggia di Traù è un monumento nazionale traurino. Da un contratto di vendita, stipulato addì 28 Maggio 1360 „Actum Trag. in loya" esistente nell’Archivio Capitolare di Traù — Cod. 85 Riceputi — Pavlovich-Lucich — Zara Tip. Demarchi-Rougier 1864, pagine 199-200, rilevasi l’indxibbia esistenza della loggia, avanti il dominio definitivo di Venezia, che più tardi la ristaurò e ridiisse. Fatalmente restaurata in questi ultimi anni, mostra adesso invece della bella terrazza veneziana di prima, un tetto tedesco dalle pesanti