— 225 — Il suo territorio confina a levante colla Bosnia e col distretto d’Iniosclii ; a mezzogiorno e ponente con quello di Spalato, ed a bora con quello di Verlicca. — Il distretto conta 27 Parrochie cattoliche ed una grecoorientale, a Dicino. Sonvi però dei greci non uniti, anco a Bitelic e Tijarice, ma non hanno parrochie separate. I primi, dipendono dal parroco di Dragovic di Verlicca, i secondi da quello di Glavina d’Imoschi. — La condizione geonostica di questo territorio è semplice come quella di tutta la Dalmazia. — La superficie nuda del terreno è formata per la massima parte di pietra calcare, la quale è densa, trovasi d’ordinario in massa, quasi sempre stratificata ed è di colore tendente al bruno oppure al bianco-gialliccio. — Verso la parte settentrionale del territorio, congiunta all’ arenaria, trovasi una grande quantità di gesso. Nel sobborgo di Gorucica, evvi un luogo ove osservansi molti strati di lignite, disposti orizzontalmente. — A piedi della borgata di Sinj, trovasi la sua ridente campagna, che nella larghezza si estende verso oriente, nella lunghezza da bora a mezzogiorno. — Essa è una delle più belle ed estese pianure fra le non molte, che conta la Dalmazia nostra. — La percorre nella sua lunghezza il fiume Cetina,*) nato poc’oltre Verlicca, che in suo corso attraversa Ribaric, Ervace, la pittoresca campagnuola di Citluk e Jasensko, Han, Sinj, Trilj e ripiega poi d’in mezzo ad informi dirupi verso Duare. — E ingrossato, durante questo tragitto, dalle acque dei torrenti: Dabar, Mliniste, Karakasica, Kosinac e Ruda. — Tutta la campagna del territorio è intersecata da una rete di corsi di acque, torrenti e rigagnoli, di cui le scaturigini ed i meati sotterranei, non possono sempre con esattezza stabilirsi. — Il torrente di Gorucica, sorge dai monti, che dividono il torrente Sutina e la valle di Gorucica di Sinj, traversando un’ ampio fossale (,,Jazina‘‘), quasi ostruito dai turchi, che vi gettarono dentro dei grandi macigni. Si perde, presso Paklina, in una palude, coperta da grandi canneti e falasco. *) II fiume Cetina, ha la sua sorgente, circa sei chilometri lontano da Verlicca, fra il Dinara ed il Gnjet, della catena dei monti dinaricl. Esce da parecchie voragini, dette le sorgenti del Cetina („Vrela Cetinjska“). Si sviluppa in singoli torrenti, che si uniscono assieme. Attraversa le pianure di Paskopolje e, non lungi da Sinj, accoglie il torrente Sutina, che traversa la fertile campagna di Muè e che prima di versarsi nel Cetina, prende il nome di Karakasica. La fonte di Giupalo („Gjupalovo-vrelo“), sotto il villaggio di Lucane, entra nel Sutina e da questi due torrenti formasi il fiumicello di KarakaSiea, nelle cui prossimità trovasi il villaggio di Citluk, il romano Aequum. Da Trilj, passa per scoscesi monti. Vuoisi esserci nelle vicinanze di Viseé, una grande caverna che inghiotte l’acqua del Cetina e da questa caverna abbia origine dopo lunghi passaggi sotterranei il fiume Jadro, presso Salona. — Nell’ epoca romana, eravi sotto Trilj un ponte, assai noto, che nel-V Itinerario di Antonino è chiamato Pons Tiluri. E difatti, a breve distanza sopra Han, vedonsi i ruderi di un ponte, ch’era appoggiato a numerose arcate, distrutto nelle invasioni dei turchi. Sonvi altri due ponti in pietra, uno presso il convento di Dragovic, di costruzione veneta e l’altro presso Blato, di costruzione austriaca. — Il Cetina porta molta sabbia nel mare, perciò alla foce presso Almissa, evvi una vasta duna di sabbia e di melma. 15