*“ M3 — Strmica e rastello di Grab, con ruderi di un castello, distrutto nel I7I5- — Strmica, trovasi proprio al confine bosniaco e si ricorda l’a. r433) nel trattato concliiuso fra re Sigismondo ed i Veneziani. — Presa dai turchi nel 1522, divenne proprietà dei Beg Kulinovié. — La relazione veneta dell’a. 1630 dice: „Stermizza, loco piccolo murato“ (Starine XIV. 184). — Il Padre Francesco Appendini ritiene trovarsi presso Strmica il sito di „Stridori' ed è molto probabile che fra Strmica e Gra-hovo possa trovarsi la patria di San Girolamo, che viene ricordato anche nelle tradizioni e leggende del luogo. Plavno, anticamente castello fortificato, che nel 1451, ricordasi come patria del bano croato Tommaso Bojnicié. Bogetic nel Promina, territorio dell’ antica, grande città romana-libur-nica di Promona. — Nel sec. IX, »zupanija« croata; cogli avanzi dell’antico castello di Bogocin, dei Conti Martinusié, poi dei Bogetic, d’onde il nome ; indi dei turchi. Necven, anche nel Promina, sopra il fiume Krka, dalla bellissima torre dei Conti Nelepic di Knin, di cui rimangono i ruderi, sita propria di fronte al castello di Cuóevo, dei Conti Subic di Bribir. Golubic di Knin, grosso villaggio di 2000 abitanti, ha la più bella campagna del territorio di Knin, con fertili terre, verdi colline e boschi ; con una rete di rigagnoli e canali, con cui si inaffiano gli orti numerosi ; ritrae dei bei proventi dagli erbaggi e dai frutti, che si esportano nei distretti contermini, conosciuti per la qualità che non ha rivali. — Di più, si occupano i villici colla confezione di canestri e cesti, che si vendono alle fiere e si esportano in provincia. Dernià (Adrise ; Dernisium) la piccola Sarajevo dalmata dei turchi. — Sopra il torrente Cicola, vedesi un minareto con le ruine dell’ antica fortezza, nell’a. 1647, distrutta dal Foscolo, dopo 125 anni di dominio turchesco. — Venne poi ripresa dai turchi, e da essi ritenuta fin l’anno 1684. — La relazione veneta dell’anno 1626, dice: „Dernis, città murata, che gira circa mezzo miglio et ha un castello“ (Starine XVII, 116). — L’attuale chiesa cattolica del convento Francescano, era una moschea. — Esistono anche le traccie di un acquedotto che conduceva l’acqua a DerniS dal Promina, come ciò avviene anche presentemente, mediante l’acquedotto nuovo, aperto nell’anno 1908. — La repubblica veneta teneva a Dernis, i propri depositi di cavalleria. Fra il Promina, il Mosec e lo Svilaja, si apre la verde distesa del Campo Pietro (Petrovo Polje), che vuoisi chiamato così dal re croato Pietro II Svaèic, oppure — ciò che presentasi più probabile — dal Bano Pietro Berislavic. (V. „Scritti storici e letterari“ di Giitseppe Ferrari-Cupilli — Voi. I, pag. 144 — Zara Tip. Woditzka 1889) nonché: „Ban Petar Berislavic