L opuscolo stesso è dedicato a Monsignor Giambattista Sisgoreo, degnissimo decano attuale del Capitolo di Sebenico, di quella illustre casata,*) cui apparteneva il vescovo Giorgio, tanto benemerito nella costruzione del Duomo. Si rilevano la disposizione dello Statuto civico, Capo 247 nel libro delle Riformazioni, che ordinava doversi erogare alla fabbrica del Duomo, una parte dei beni di chi morisse intestato ; il deliberato : ,,quod Ecclesia Cathedralis Comunis Sibcnicensis, fundari et aedificari ,,debeat in Plathea Comunis, juxta Episcopatum, in loco ubi ad praesens ,,est Ecclesia Cathedralis“. Ne incominciò la fabbrica nel 14311 Antonio di Pierpaolo, creduto dei Massegna, di Venezia. Nel 1441, venne proseguita da Giorgio di Matteo Dalmatico di Zara, degli Orsini di Monte Rotondo, venuto da Venezia; decesso, a Sebenico, addì 10 Novembre 1475. — Autore della cupola: Nicolò Fiorentino; del medaglione di San Girolamo : Andrea da Durazzo. Inoltre, dall' opuscolo stesso : Da peste del 1499, è ricordata da Domenico Zavoreo nel suo „Trattato sopra le cose di Sebenico" (Ms. pag. 43) e nello Statuto (Riformaz. Cap. 267), sui nodari ed ufficiali da eleggere in tempo di peste. Il Dottor Angelo Frari di Sebenico, nel suo volume : „Della peste e dell' amministrazione sanitaria" (Venezia. Fran. Andreola 1840), dice a pag. 334, che nelle città di Sebenico e di Arbe vi era nell’anno 1499, grande mortalità. * * * La dedizione di Sebenico a Venezia, seguita addì 28 Ottobre 1412, si denominava ,,la santa intrada", venendo commemorata poscia ogni anno con una Messa solenne in Duomo e con l’uso, nel 1585 passato in privilegio, che aveva il Comune di liberare un carcerato nelle feste di San Michele, patrono della città e de’ S. S. Simeone e Giuda (28 Ottobre). Le tre torri di terraferma si denominavano : Jakovac, del Bersaglio e di Corica. Reggente Cristoforo Marcello (1447—1451 ), il Consiglio della citta votò alcune deliberazioni in materia civile e criminale, edilizia e campestre, commerciale e sanitaria, accolte poscia nel Libro delle Riformazioni dello Statuto (Capitoli 261—270). Si ricompilarono: la madreregola della scola di San Marco, antica sin dal 1370, ed allora in Santa Maria di borgo a mare e quella di Santo Spirito. *) Dei Sisgoreo, viene nominato particolarmente: Giorgio, il guerriero, che con la Ducale 3 Marzo 1467 ricevette in affittanza 1’ isola di Zuri (Libro Rosso, pag. 370). Inoltre: Giorgio, il poeta, (1477) che compose Elegie e Carmi, inni sacri ed un libretto: „De situ Illyriae et civitate Sibenici.“ Fu intimo di Raffaele Zovenzoni, il poeta di Trieste, laureato da Federico in, e già professore di rettorica a Sebenico. Di lui, fecero onorevole menzione, gli storici locali; VHortis; il Prof. V. Miagostovich, nel Nuovo Cronista di Sebenico (A. Ili, pag. 126) ed il Dottor Milivoj Srepel, negli atti dell’accademia degli Slavi mer. (Zagabria 1899. Libro 138, pag. 207), nel suo notevole studio, dal titolo: „Humanist Sizgoric". (Miagostovich l. c.)