I. Ordinamenti cittadini sotto la prima dominazione austriaca, in Dalmazia. Ancora prima della conclusione della pace di Campoformio (19 Ottobre 1797), durante l’armistizio, i generali austriaci Rukavina, Lusignano ed il colonnello Casimir, imbarcarono addì 29 Giugno 1707, le truppe austriache destinate all’ occupazione della Dalmazia. — Il colonnello Casimir arrivò il primo sotto le mura di Zara, in attesa del generale Rukavina, trattenuto in mare dall’imperversare dei tempi burrascosi. — (ili austriaci vennero accolti festevolmente e, pochi giorni dopo l’occupazione, partiva per Trieste un bastimento mercantile da Zara, battendo la nuova bandiera austriaca. — E nel sorriso del bel mare di Trieste, la goletta dalmata, col nuovo vessillo, ebbe le prime fraterne accoglienze. Il generale Rukavina, da Zara proseguì per la Provincia, proclamando l’occupazione, da per tutto bene accetto ed in nessun luogo incontrando opposizione o resistenza. Fino il 20 Settembre 1797, tutta la Dalmazia con Cattaro era già austriaca, meno Ragusa che ancora conservava la propria indipendenza. Il nuovo governo austriaco, con somma premura, pose subito mano ad ordinare l’amministrazione della occupata provincia. Addì 17 Dicembre 1797, il Commissario Imperiale Conte di Thurn, proclama che col 1 Gennaio 1798, la Dalmazia avrebbe in Zara un proprio Governo, che di fatti venne costituito, presenti i Generali Rukavina e Knezevic. Coll’Editto ddo. Zara 1 Gennaio 1798, edito dal Ces. Reg. Commissario Raimondo Conte di Thurn e concernente l’organizzazione di Zara, venne pubblicato: come Sua Maestà Imperiale e Reale, sollecita pel ben essere del popolo, aveva trovato di accordare al medesimo una giusta, disciplinata ingerenza negli oggetti in cui il popolo aveva interesse, — e perciò disponeva che, coi metodi d’uso, dovessero scegliersi ogni tre anni, dodici votanti del popolo, per conoscere col loro voto, unitamente ai membri del corpo civico, sull’ elezione dei quattro Capi dell’ Università e dei Cittadini, come Procuratori del popolo. Questi dodici votanti, sotto la presidenza degli accennati quattro capi, dovevano proporre al Governo i