— 172 — ciò si adduca anzi in appoggio all’ opinione, che si tratti del mausoleo imperiale, come stà scritto, forse, in forma troppo apodittica, nella stessa Cattedrale, e precisamente nell’iscrizione latina dell’1885, apposta nell’occasione del completamento dei restauri, sorvegliati dall’ architetto Hauser ed inaugurati nell’ anno stesso, alla presenza del compianto Arciduca Ereditario Rodolfo e dell’ Arciduchessa Stefania. E nello stesso tempo, fra parentesi e con tutto il rispetto dovuto a Monsignor Bulic, al Padre Gesuita Delehaye, ai Bollandisti ed al Prof. Giacomo Zeiller; credo, possa condividersi fino ad un certo punto l’opinione del Padre Giovanni Markovic, dell’ abate Pietro Kaer e di Monsignor Giovanni Devich, riferibilmente a San Donno patrono di Spalato, e la legittimità delle sue reliquie, e ciò per le ragioni dagli stessi esaurientemente svolte e che qui sarebbe troppo lungo e fuori di posto ripetere. Mi permetto di credere non ancora storicamente ed indubbiamente provato 1’ asserto. Non intendo con ciò, di prender parte in merito, nè per l’una nè per 1’ altra tesi. — Ritengo semplicemente : 11011 essere ancora risolta la tanto dibattuta questione, in modo da potersi perentoriamente escludere contrarie opinioni. (V. iti argomento: gli scritti nel Boll, di Arch. e St. daini; gli opuscoli dell’abate Pietro Kaer; — l’opuscolo recente di P. G. M. (Padre Giovanni Markovic) dal titolo ; ,,il buon senso comune nella questione di San Doimo Vescovo e martire“. — Quaracchi presso Firenze — Tipografia del Collegio di San Bonaventura 1910. — Ed infine: „Ancora delle antichità cristiane di Salona“ lettera dd. 4 Maggio 1910, a Monsignor Francesco Bulic — del I)r. Giacomo Zeiller — Suppl. str. dell’Hrvatska Krnna di Zara N. 48 anno 1910). — Del resto, devesi notare che, ancora nella prima metà del secolo XVIII, un Caramaneo da Lissa, ebbe delle brighe per aver voluto provare : che le Reliquie di San Doimo non erano legittime. 1Í siccome, i patroni delle nostre città, sono anche i vessilli della nostra storia, i protettori dei nostri Comuni ed i simboli delle nostre libertà municipali, prego di concedermi venia per la piccola digressione, 11011 però del tutto estranea all’argomento, mentre in San Doimo si concentrano belle tradizioni di storia paesana. — De reliquie di San Doimo furono trasportate da Salona a Spalato nel VII secolo. La pia tradizione è riferita dal Parlati nell’ Illiricum Sacrum. Circa la sucitata „Dissertazione“ del Caramaneo: V. Fortis „Viaggio in Daini.“ Voi. II. p. 165.