— 247 — controllare, non essendomi l’opera accessibile. E quindi, non so se sia questa o l’indicazione di „Pethyca“ o „Pitia,“ corrispondente. Sull’origine del nome ,,Lesina", osserva il Boglic (pag. 31): „Hanno creduto „alcuni scrittori di epoca non lontana che l’isola così sia stata chiamata „dagl’ Italiani, per la sua forma che rammenterebbe l’istrumento di egual „nome, usato dai calzolai. Se questa ne fosse l’origine, gl’italiani e Ve-„nezia, ecc. non l’avrebbero chiamata ; Lisna, Lesna, Liesna, Liesena, e „Lesina indifferentemente ecc. Gli Slavi, la chiamarono Lisna, (selvosa) „da lies — selva“. — E quindi, il nome slavo di Hvar sarebbe un derivato dal nome greco-latino di Pliaria; mentra il nome italiano di Lesina, avrebbe origine slava. Riportasi semplicemente l’opinione, senza esternare alcun giudizio in proposito. Sulle monete di Dalleo, si osserva che Pietro Nisiteo scrisse nel 1844 (Gazzetta di Zara N.i 74, 75, 76) di quelle trovate a Cittavecchia. Negli ultimi decenni, 22 di tali monete furono rinvenute a Lesina, presso il forte Spagnolo e venivano conservate nella famiglia del Signor Girolamo Macchiedo. Delle monete Farie scrissero: il Nisiteo, (Gazzetta di Zara 1835). Simeone Ljubié : „Nummografia dalmata“ (Arcliiv fiir Kunde oesterr. Ge-schichts — Quellen Wien 1853) ed il I)r. Racki „O Dalmatinskih i ilirskih noveili.“ (Rad jugosl. Akademije, Knjiga XIV). — Oltre alle monete di Balléo, trovansi a Lesina e Cittavecchia, monete coniate dai Parii, con la leggenda: „Fa“ oppur „Far“, in caratteri greci, con teste di uomo e di donna, e sul rovescio un anfora, od una capra, con un serpe ; in altre, un pino. ,;Sebbene Pharo sia stata sovversa dalle fondamenta (nella guerra coi romani)“ (Boglich 1. c. pag. 23), „11011 per ciò, l’isola restò spoglia di „abitanti e quelli che, come rapporta Polibio, si erano dispersi per l’isola, „ripararono dove oggidì sta Cittavecchia (Neós Faros)“ — Per le iscrizioni greche e latine, trovate a Cittavecchia (V. „Studii Archeologici sulla Dalmazia“ del Prof. Sim. Gliubich. Vienna — 1860). — Non può dirsi precisamente, quando risorgesse Faria (Lesina), distrutta dai Romani. Quanto grande poi sia stata l’influenza degli Slavi immigrati nell’Vili sull’ isola di Lesina, ce lo mostrano anche i più antichi Catasti dei beni del Comune e documenti pubblici e privati dell’ evo medio. * * * E qui, trovi posto una osservazione, che vale per Lesina e per gli altri luoghi. La nostra storia è fatta di splendore e di sventura. Per la sua posizione, è la Dalmazia un ponte ed un passaggio fra l’Oriente e l’Occidente. Furonvi da noi troppo svariate vicende : incursioni di popoli ; eversioni di città ; triboli e dolori ; fughe e ritorni. Più volte passata pel ferro e pel fuoco, fu la nostra terra colpita da carestie e disastri elementari ; da pestilenze e terremoti.