Il • — 152 — Sulla penisoletta, già abbazia Benedettina, sorse la fortezza di San Nicolò, proposta a Venezia, venti anni prima dal Consiglio dei nobili di Sebenico (Ducale di Antonio Grimani 27 Aprile 1523; cap. 15. Diari di Marino Sanudo XXXIV, 66 e 67 e Libro Rosso, 252), raccomandata dal capitano delle armi Malatesta Baglioni, ideata da Michele Sanmicheli ed opera del nipote di lui Giangirolamo (1543—1546). Il Comune di Sebenico, aveva il vessillo : drappo bianco ed in mezzo San Michele, con Satana sconfitto a’ suoi piedi. La Cisterna Magna Comunis (,,I Quattro Pozzi“) — scrive sempre il Prof. Miagostovich (1. c. pag. 60—64) era nata (1447) gemella col duomo dell’ Orsini, all’ aura del Rinascimento. Ne fu artefice : Giacomo di Venusio Correr da Trani, detto Giacomo dalle Cisterne (Monum. Slav. Merid. Voi. IX, pag. 257). Scolpirono le armi delle quattro corone (18 stemmi): Marco del fu Pietro di Puglia e Maestro Giorgio del fu Michele da Zara. Di Niccolò Fiorentino, il cognome è Aldobrandi, nota famiglia oriunda di Firenze, stabilitasi a Sebenico, come risulta anche da un contratto di vendita dei 15 Maggio 1521 per un orto ceduto a: ,,ser Francisco de Aldobrandis de Florentia, civi Sibenicensi". L’effigie di Dante, che vi è a San Francesco d’Ancona, tra le venti teste della celebre porta, la prima in pietra che si conosca, un Dalmata, la scolpiva, l'Orsini ; avvertita nel 1887, dall’architetto Giuseppe Sacconi, che, fattone il calco lo inviò a Roma al ministro dell’istruzione (V. Miagostovich ; 1. c. e particolarmente pag. 66). Il fiume Krka (Titius), ha la sua sorgente a Topolje di Knin, e si riversa nell’ estuario di Sebenico. — Segnava il confine fra la Dalmazia e la Liburnia. — Nel capriccioso suo corso di circa sessanta chilometri, fra Knin e Scardona, forma nelle pareti laterali del suo letto numerose grotte (la più grande è la „Prceva Peiina“), non lungi da Kistanje, unendosi al mare nel lago di Prokljan. — Chiama in vita, fra altre minori, le cascate di : Topolje, maestosa: di Brljan, idillica; l’impetuoso ed imponente Manojlovac, adesso utilizzato per le grande fabbrica di carburo di calcio di Sebenico; poi, Roncislap, coronato di colli, portanti memorie della XI legione romana, con un ponte di pietra, probabilmente lavoro turchesco, sulle rovine di un antico ponte romano ; Scardona-Lozovac, la cascata del Krka per eccellenza, dalle cateratte frementi, dalle terrazze maestose, dalle grotte nascoste. Presentemente, buona parte è occupata da edifizi, molini e macchinari, peli’ acquedotto, per le fabbriche e per la luce ed energia elettrica di Sebenico.