— iòQ — ALMISSA. Almissa, antic. Ciclodium (?) ; Onaeum (?) ; Alminium ; territ. One* stinum, „11011 Pcguntium come volgarmente si crede“. — (Fortis-Viaggio in Daini. Voi. II p, 93). — Sul monte soprastante, vedonsi le ruine delle fortezze : Mirabella e quelle di Starigrad.*) — „Giace appiè di rupi altissime, su d’una punta di terreno piano, bagnata dalla Cettina, e dal mare“. (Fortis 1. c.) Fa chiesa parrochiale ha 1111 ostensorio di cristallo di rocca, che si crede sia del secolo XIII ; assai pregiato, che alcuni sostengono sia stato tolto dai pirati al convento benedettino delle isole Tremiti. — Nell’archivio del Comune dovrebbero trovarsi dei documenti dal secolo XV in poi ; atti e diplomi interessanti per la storia paesana, trovansi in parecchie antiche famiglie del luogo. — Nel cimitero, presso il Convento dei Padri Francescani, vuoisi ci siano sepolture dell’ epoca greca. — Alla destra del fiume Cetina, trovasi la località di Priko, dove vedesi ancora l’edifi-zio, che serviva da seminario pei preti della Poglizza, fondato nell’ a. 1746. A Visec, ritieusi che lì fosse la città di Visuc, (Castello Vessichio) che verso la fine del 14 sec. apparteneva al patareno vojevoda bosnese Paolo Klesic, cui venne tolto dal re Stefano Ostoja. — (Sulla fortezza di ,, Vissech“ v. Farlati 111. sacro e Fortis Voi. II p. 91. — anno 1774). A Duare, presso la grande cascata c’era la villa di Dvarnik che nel 1646, venne presa ai turchi dai Veneziani.**) — Il vino moscato di Almissa conta fra le migliori qualità dei vini più fini della provincia: egualmente il Prosecco vecchio „che merita di aver luogo in qualunque banchetto“. — (Fortis 1. c. Voi. II p. 99. a. 1774). Trovavasi in Almissa il re croato Slavic, che — verso la fine del secolo XI, — decise una causa fra i villici di Tugari e l’abate Pietro *) „Vestigj di nobile antichità non si veggono, quantunque di un’ antica popolazione Romana, „facciano fede i rottami di vasi, e di tegole con qualche frammento d’iscrizione, nel luogo detto „Starigradcioè Città vecchia“ ecc. „Fu Almissa un nido di pirati, in quei secoli di ferro e di „sangue, ne’ quali le circostanze formavano un carattere temporario alle nazioni“. (Fortis 1. c.). **) Di Duare, scrive l’Ab. Fortis (Viaggio in Dalm. Voi. U. p. 84; a. 1774): „importantissimo „posto, che trae seco il destino di tutto il paese, aggiacente al mare, da Almissa fino al Narenta“; dove venne: „accolto dal Signor Furiosi, Gentiluomo d’Almissa, che n’è il Sopraintendente, i di cui „valorosi Antenati ne agevolarono la conquista sopra il Turco“. H