— 164 — Come si disse, la città vecchia di Spalato è sorta dal palazzo dell’imperatore Diocleziano. — Dopo la morte di Diocleziano, in una parte del palazzo era stata collocata una grande fabbrica per la confezione di panni, dove lavoravano numerose donne e che perciò chiamavasi ,,gynaeceum“. — A pochi passi dal palazzo si stendeva la lunga Salona, capitale della Dalmazia romana. — Il soprastante la fabbrica di panni portava il titolo di „procurator gynaecci Jovensis" e nell’ anno 480 era uno dei dignitari dell’impero. — Nel secolo V aveva preso dimora nel palazzo, per concessione di Glycerio vescovo di Salona, l’ex imperatore Julius Nepos, scacciato da Ravenna. — Dal palazzo di Diocleziano sviluppossi la città nel secolo VII, dopo la distruzione di Salona. — La città, così fondata, progredì ben presto, il Pontefice avendo anche consentito venisse quivi da Salona trasportata la sede vescovile. — È già nel secolo VII, ricordasi Giovanni, quale primo arcivescovo di Spalato, che trasformò il tempio di Giove o Diana, oppure Mausoleo di Diocleziano (??) in cattedrale cristiana. Molti vecchi archeologi ritenevano la stessa, un tempio di Giove, perchè Diocleziano, fra gli altri suoi titoli aveva anche quello olimpico di Giovio. — S’innalza il tempio sopra un basamento a forma di podio ; ottagono all’esterno, rotondo all’interno. Intorno, eravi un periptero di colonne corinzie. Le colonne monoliti formavano un portico ; parecchie però furono rimosse per gli adattamenti successivi. La maestà della cupola ricorda il Panteon di Roma ; il resto, ha 1111 grande effetto decorativo, ma porta già i segni della decadenza dell’ arte. * * Spalato, come Traù e Zara, apparteneva alla Dalmazia romana. — L’ arcivescovo di Spalato divenne metropolita di tutta la Dalmazia ed aveva come suffraganee anche alcune diocesi croate. — Rimase Spalato fino la fine del secolo IX, sotto il dominio degl’ imperatori di Bisanzio. — Nel-l’anno 852, il croato Terpimiro donò all’arcivescovo alcuni possedimenti a Tugari, in segno di riconoscenza per sussidi in denaro ricevuti dall’ arcivescovo. — Per disposizione dell’ Imperatore Basilio, doveva il Comune di Spalato pagare ai Croati il tributo di 200 ducati all’anno, essendosi obbligati i croati di non lederne l’autonomia. — Nell’anno 892, il croato Mutimiro confermò alla sede arcivescovile le franchigie già impartite da Mislavo e Terpimiro. Nell’anno 924, venne tenuto a Spalato un grande sinodo provinciale, presenti il re dei Croati Tomislavo ad altri magnati. Nell’anno 998, per la prima volta, cade Spalato in potere dei Veneziani, condotti dal doge Pietro II Orseolo, contro il re Croato Drzislavo. — Pietro Orseolo, presa Traù, si avvia a Spalato (,,nobilissimam et validam urbem, quae totius Dalmatiae metropolis constat“) dove venne festevolmente accolto e rice-