— 305 — AVVERTENZA In questi territori slavi, governati localmente dalla propria aristocrazia rurale, ad eccezione della sola città di Budua, il cui Comune era retto alla foggia dei Municipi della costa dalmata, non si sa bene dove finisca la leggenda e cominci la storia. Nella vecchia „Metochia di Sa/t Michele" (Miholjski Zbor) riscontransi ruderi delle passate età ; frammenti di sculture slavo-bizantine ; ricordi dei Nemanja e dei Balsa. La leggenda nazionale ricorda frequentemente San Sava, 1’ apostolo dei Serbi, che verso il confine di Lustica (a Slanica) avrebbe segnato una croce col suo pastorale, facendo sgorgare un largo zampillo di acqua. Si sarebbe soffermato anche a Tras/e, e nella villa di Bijelici, di cui scorgonsi gli avanzi, al confine di Grbalj e Krtole. Veduto un bel esemplare di gallo domestico, dalle piume vistose, dai lunghi bargigli, dagli speroni acuti e dagli occhi scintillanti, che sbattendo le ali emetteva il suo canto sonoro, avrebbe detto : Faccia Iddio che qui il gallo canti sulle rovine ! L’imprecazione, sarebbe stata esaudita, giacché di Bijelic, — la splendida villa ; non rimangono che le traccie ; un pozzo pieno di fanghiglia ed una spelonca, dove il popolo assicura, ancor oggi si senta il canto del gallo di San Sava. Nella poesia popolare delle nozze di Giorgio Crnojevié, ricordasi la bianca città di Solila, affondata nel mare e ridotta un lago di sale. — Jeminovac, il molino del comandante ; il prato imperiale (Careva livada) ; la collina del Giudizio ed il padule delle peschiere (Herdek), ricordano il turco Omer-Aga-Pinic, che nel secolo XVI era una specie di Governatore per una parte del territorio. Sonvi canzoni su Bajo Pivljanin, haiduco-eroe che uccide il Beg Sujevic. La madre di quest’ ultimo „Buia od No-voga", sulle pianure di Solila, canta le funebri nenie e riscatta a prezzo d’oro, la testa recisa del figlio, mentre 1 ' hajduco corre la campagna. A Ljeèevic, apparteneva una parte della baja di Traste, e la Cronaca del Diocleate, mette in quelle vicinanze l’antica Gripoli (Budua cum Cuceva et Gripuli ; Tribunia cum Grispuli). A Pelinovo, eravi un monastero ragguardevole, che aveva comunanza d’interessi con San Michele di Prevlaka. Sopra i suoi ruderi, uno dei I^jepavic, avrebbe eretto nel secolo XVII, la presente chiesa di Santa Domenica, presso il castello nazionale di Kretingrad, bello di arabeschi e mosaici, simili a quelli che riscontransi a Prevlaka e di cui sono ancora visibili le macerie. 20