— 245 — cola apparterrebbe, alla frazione di Pitve, del Connine di Gelsa. — Vuoisi essere questa l’antica „Tauris”, dove nell’anno 47, avrebbe avuto luogo la battaglia navale fra Vatinio partigiano di Cesare ed Ottavio partitante di Pompeo. San Giorgio, colonizzato da contadini del Primorje di Macarsca, prevalentemente di Zaostrog e Brist, che trovansi di fronte. — È notevole, come si disse, anche per le Urne romane, sparse pel fondo del mare, „dove giacciono da 14 secoli per lo meno. Su alcune di esse, spogliate „dalla crosta, leggesi il nome del fabbricatore“. (Fortis 1. e. Voi. II, pag. 180). L’isola di Lesina ricordasi, negli antichi tempi, anche sotto il nome di Pytia, forse dal greco pitis che vuol dire pino, oppur ginepro ; alberi, che anche oggidì sono comunissimi in Dalmazia e specialmente sulle isole. — Il pino ed il ginepro sono piante dalmatiche per eccellenza e vedonsi non di rado impressi nelle vecchie monete nazionali dell’ isola di Lesina. — Verso l’anno 385 avanti Cristo, coloni greci da Paros occuparono l’isola d’onde il nome di Pharia, conservato nello slavo Hvar. — Appena dal XIII secolo ricorre il nome di Lisna, d’onde l’italiano Lesina. — Nel-l’„iter hierosolimitanum“ del Breidenbach, l’isola di Lesina è indicata col nome di ,,Lisina.” Vuoisi, che l’antica città di Pharia sorgesse dove al presente trovasi Cittavecchia. — Nel terzo secolo avanti Cristo, passò nel dominio degli Illiri ed è noto Demetrio di Faria, luogotenente illirico della regina Teuta. — Demetrio, in premio del tradimento, fu dai romani per breve tempo fatto signore dell’isola (anno 228) sotto il protettorato di Roma. Più tardi però (anno 221), fu l’isola incorporata alla provincia romana di Dalmazia. — Dal settimo secolo dopo Cristo in poi, assieme con la Brazza, appartenne ai Narentani („magna insula Hvara“). — Nel 998, passò a Venezia : nel XI secolo colla Brazza, appartenne al regno di Croazia e Dalmazia, poscia all’Ungheria (1102-1278). — In linea ecclesiastica, appartenne l’isola fin l’anno 1147, all’arcidiocesi di Spalato, con un proprio vicario. Nel 1147, venne espulso Cernota vicario arcivescovile e gli abitanti elessero a proprio vescovo, Martino Manzavino, addì 1 Giugno 1176, riconosciuto da papa Alessandro III. — Nel sinodo di Spalato dell’anno 1185, fu determinato il territorio della diocesi, da cui dipendevano la Brazza, Lissa, Curzola e Lagosta, — Nel 1184, ricordasi un Bratko, quale Comes insularum pharensis et brachiensis col zupano PrvoS. — Nel 1278, non potendo più oltre resistere alle incursioni degli Almissani, si dedicò a Venezia, per mezzo del proprio vescovo Dobrigna, rimanendo fino il 1358. — Nell’anno 1322, era Angelo Bembo podestà di Lesina e della Brazza. — Per la pace di Zara dei 18 febbraio 1358, venne ceduta l’isola a Lodovico d’Ungheria; passò nel 1390 a Stefano Tvrtko I re di Bosnia; nel 1394 a Stefano Dabisa („Stephano de Rassia, regnorum Bo-