I principi non poterono essere nè più gloriosi nè più felici e meri-taron 1’ approvazione e la compiacenza del Conte di Goess, in allora primo magistrato nella provincia, cui furon assoggettati i saggi e proposte degli studi, che egli volle far ristampare a proprie spese ad uso e vantaggio della gioventù studiosa, anche nell’ altre scuole della Provincia. — Prima di lui, il Conte di Thurn aveva però instituito nella Città una scuola normale, a carico del pubblico erario. Passata la Dalmazia sotto il Governo Italico, il Governatore Generale delle Provincie illiriche, Vicenzo Dandolo, accrebbe di professori e di provvedimenti il collegio di Traù, denominandolo Ginnasio Convitto e stabilì in esso le Cattedre pubbliche di : medicina, di legge, di filosofia, di belle lettere e delle due lingue latina ed italiana, assegnandovi oltre ai suindicati fondi quelli anche del monastero delle monache di S1. Michele e dei due Benefici ecclesiastici di juspatronato laico dei 4 comuni delle Castella. Le prime due cattedre, quelle cioè di medicina e di legge non durarono gran tempo; e le altre continuarono fino al 1810, nel qual tempo per disposizione 12 Dicembre, anno stesso, del Governatore Generale tutta 1’ istruzione pubblica nel Ginnasio Convitto si limitò oltre i maestri normali ad un Direttore del Collegio, che doveva essere professore di umanità e belle lettere ed a due altri professori : uno, delle due lingue italiana e latina e 1’ altro della lingua francese. — Al professore di umanità e belle lettere furono assegnati a stipendio mille franchi all’ anno ed agli altri due professori 900 franchi per ognuno. Questi tre professori e precisamente : il Direttore Principale Dottor Giovanni Canonico Scacoz, il professore di lingua italiana e latina Sacerdote Dr. Giuseppe Fortis, e quello di francese Dr. Giuseppe de Paitoni fino a tutto l’anno 1812, furono pagati dalla cassa erariale. Alla fine di quest’ anno, i beni assegnati al Collegio dal Governatore Dandolo, furono quindi avocati, e non avendo dietro a ciò il governo voluto contribuire dal principio del 1813 alcun stipendio, i due professori delle lingue Fortis e de Paitoni tralasciarono 1’ esercizio del loro ufficio. II Canonico Scacoz, onde non abbandonare totalmente la intrapresa educazione, continuò la scuola, supplendo all’ esercizio di professore di belle lettere, delle due grammatiche latina ed italiana, e mantenendo i convittori colle pensioni che i medesimi contribuivano. Oltre alla gioventù Traurina e delle Castella, arrivavano ed erano accolti nel Collegio dal Canonico Scacoz, che aveva assunto il titolo di Rettore, anche giovani forestieri di altri luoghi della provincia, onde essere educati da sì distinto maestro. Fra questi, anche il nostro grande Nicolò Tommaseo da Sebenico, che, quale convittore, fece sotto di lui i primi anni di grammatica, non-