— 320 — La larga bontà della popolazione slava, viene lumeggiata anche dalle sue consuetudini, dalle sue canzoni e leggende. — E perciò, nello studio della storia di questi due Comuni, aggiungonsi degli elementi particolari, che offrir possono un qualche contributo per altre eventuali ricerche. Ciò premesso, e notandosi ancora, che la storia e descrizione del territorio vicino di Spizza, segue separatamente nel prossimo Capo, si ritorna all’argomento. Lo scoglio dov’ è sito Santo Stefano, è unito alla terraferma mediante una breve lingua di sabbia, che dai fiotti viene spesso ricoperta così, da restarne interrotte le comunicazioni. — I marosi flagellano i piedi della roccia ed arrivano spesso con impeti fragorosi ai parapetti delle mura, per modo che la piccola città resta tutta avvolta nelle onde, che pare vogliano inghiottirla. — Ma, ad onta del broncio passeggero, il borgo ed il mare sono buone conoscenze di vecchia data. Il borgo, forte del patrocinio del Santo, di cui porta il nome, non la prende sul serio, e fa a fidanza col mare, vecchio brontolone che mormora e minaccia da secoli, senza far del male, e si fa poi perdonare i momentanei corrucci, facendosi bello dei più lusinghieri suoi incanti. Sonvi nel territorio circa 40 più o meno grandi villaggi e località, ma pei posteriori ordinamenti comunali e catastali è adesso il Comune politico scompartito in 19 frazioni (comuni censuarie). — Nelle parrochie conventuali di Duljevo, Praskvica, Rezevic e Gradiste ed in via provvisoria nella cappellania di Becic, esercitano la exira d’anime Calogeri dei rispettivi monasteri ; in quelle di Tudorovic e Castellastua, sacerdoti secolari. — La sovvenzione russa di 150 ducati d’oro annui, che percepiscono i monasteri di Praskvica e Rezevic, fu conferita dalla Czarina Catterina e più tardi confermata dagli Czari Paolo ed Alessandro. All’estremità del territorio, verso la ,,Smilova Ulica", c’era un vecchio casello sanitario, dove si soffermavano i commercianti e le provenienze albanesi, per le contumacie e quarantine d’uso: — In quel passo, va la strada da Castellastua per Spizza, continuazione di quella che parte da Budua. — Qtiesta strada, che attraversa il territorio in tutta la sua lunghezza, solamente per breve tratto può dirsi buona, mentre più in giù di Becic è cavalcabile, con qualche difficoltà, per l’ineguaglianza del terreno, spesso incrociato da sentieri, serpeggiante fra cespugli, roccie e letti di rigagnoli. Veggonsi ancora, nelle adiacenze del Castello, mine di torriciuole e fortificazioni. — Dal piano di Pastrovic, tortuosamente fra gole di monti, ascende la strada per la Smilova ulica, — interessante passaggio, che coi suoi contrafforti selvosi, par fatto apposta per le imboscate. — Che ci sien state aspre fazioni in quei dintorni, lo accennano i diruti manieri e le case circonvicine, portanti quà e là ancora le traccie di fortificazioni, a foggia di mezze torri, con piccoli revellini e bertesche. — Circa alla