— 283 — fosforescente di luce, fra le madrepore e le conchiglie perlacee, suona la Campana della Madonna della Salute. I suoi fiochi rintocchi sono la voce pietosa della Stella del mare, conforto e speranza della nostra gente ! Dei dintorni di Cattaro, sono notevoli : Kostajnica, che ha il nome dai boschi di castagno ; Morinje, grosso villaggio dai boschetti di alloro, con bella campagna. — Risano (Rizon, Rhizinium), era anticamente il luogo principale del canale, cui dava il nome (Sinus Rhizonicus). — Vuoisi, sia stato rifugio di Teuta regina dell’Illirio, (229). — Sotto Genzio, re dell’Illirio, si dedicò ai romani e dal pretore Anicio ebbe particolari franchigie come „oppidum civium romanorum“ della tribù Sergia. — Nel sesto secolo fu sede vescovile. — Nel X secolo, appartenne ai signori serbi e nel 14 secolo, passò al regno di Bosnia. — Nell’anno 1451 venne ceduto dal re bosniaco Stefano TomaS alla repubblica di Ragusa. — Nel 1539, fu preso dai turchi; nel 1648 dai veneziani, che ne distrussero le fortificazioni, ma dovettero poi restituirlo ai turchi. —• Nel 1687, passò definitivamente a Venezia. Krivosije, i cui abitanti erano noti nel medioevo sotto il nome di „Vlachi Rigiani“. Nello Scematismo diocesano peli’ eparchia ortodossa di Cattaro, Ragusa e Spizza, trovansi spesso interessanti notizie di storia locale. In quello dell’anno 1910, rilevansi alcuni dati: circa antichi oggetti ed arredi ecclesiastici, nonché sulla Chiesa di Risano, dalla penna di Dionisio Mikovic, iguinano (preposto) del Convento di Banja. Il monastero trovasi all’ ingresso del porto di Risano, che costituisce lo scalo marittimo del territorio del Krivoàije. Nel primo medioevo, 11011 temevano i navicelli velieri di Risano di misurarsi coi legni corsari Narentini ed Almissani, loro rivali nelle prede. — Perciò, si veniva di frequente a patti, delimitandosi il campo di azione, con rispetto reciproco degli artigli di ferro. Negli ultimi cinquant’anni, ebbero i Krivosijani una certa notorietà, per inconsulti moti di ribellione. Hanno la fierezza nativa di pastori, cresciuti fra le greggia, guardate da fulvi mastini, negli anfratti del terreno accidentato, fatto di boscaglie sassose e di scoscesi dirupi. Si sono però tanto cambiate le cose, che i battaglieri montanari oggigiorno deplorano sinceramente cotali traviamenti. Ritornati alle mandrie ed alla coltura dei campi, possono adesso annoverarsi non solo fra i più pacifici, ma anche fra i sudditi più fedeli ed affezionati. Qualche semplice frodo doganale, peli’ introduzione clandestina di qualche giovenca, di poco tabacco o di merci coloniali, offre motivo nel Krivosije, a Pobori e Maini-Braic, a singoli incidenti colle Guardie di finanza. Sono cose che avvengono su tutte le linee di confine, dove si esercitano i contrabandi. Ed anche questo, va cessando. Perasto, sotto il monte Cassone. — Appartenne a Venezia (1420-1797). — Si distinsero i suoi cittadini per aver respinto il violento assalto dei