118 IL MONDO DIPLOMATICO intonazione conciliante, ha dato un biasimo indi- retto al suo dipendente. Non credo che se egli fosse traslocato, magari per un avanzamento nella carriera, i montenegrini piangerebbero di dolore; ma certo tutto il mondo diplomatico e i forestieri che capitano a Cettigne rimpiangerebbero la partenza della signora Ku- chisky, una gentile e vaporosa signora, tutta grazia e profumo, una ricca signora renana che ha nello sguardo la dolce e sentimentale melan- conia del suo paese, e nella quale la grazia si accoppia così bene alla bontà. Le signore non hanno nulla a che vedere con la politica, e 1’ am- biente di diffidenza che circonda il marito non si estende alla moglie. Del resto ho parlato e parlo esclusivamente dell’uomo politico, indipendente- mente dalle qualità personali. Vi sono degli am- bienti, delle missioni ingrate che rendono impos- sibile la benevolenza e che inaspriscono il carattere anche delle persone che, trasportate altrove, sareb- bero tutte diverse. Quando c’ è la diffidenza, vi è sempre la tendenza da una parte e dall’ altra ad acuire ogni incidente — e gl’ incidenti, in questi casi più che mai, sono come le ciliegie. Anche durante il mio breve soggiorno a Cet- tigne ce n’è stato uno, di poca importanza è vero, ma che pure caratterizza benissimo l’ambiente e le sue difficoltà.