124 — La chiesa di San Grisogono, gonfalone di Zara, apparteneva ad uri convento di Benedettini, presentemente Ginnasio italiano. — Vuoisi sia stata la chiesa eretta nell’ anno 908, dai priori della città di Zara Fu-culus ed Andreas ; però, presentasi assai più probabile, essere stata compiuta alla fine del secolo XIV, mentre consta della sua consacrazione solenne, ch’ebbe luogo addì 21 Giugno 1407. — E di stile romanico, (lucchese) con una bella facciata laterale ; il grande aitar maggiore del secolo XVII, eretto per voto della cittadinanza, dall’ altarista Girolamo Garzotti di Venezia; le quattro statue, d’altezza naturale e di marmo di Carrara, rappresentanti i quattro Santi, protettori della città, furono collocate il giorno 6 Ottobre 1617. Il Santuario della Madonna del Castello, ampliato nel secolo XVIII, dal benemerito arcivescovo Vincenzo Zmajevich, ivi sepolto, ed in questi ultimi anni rinnovato, mediante obblazioni dei fedeli. (V. ,,11 Santuario della Madonna del Castello in Zara“ — Cenni storici-agiografici dell’ Abate Pietro Kaer — Spalato 1904, Tipogr. Sociale Spalatina). La chiesa di San Francesco sulle mura,*) prima San Girolamo, appartiene al Convento dei Francescani. — Vuoisi, che intorno l’ anno 1212, Zara abbia accolto fra le sue mura (V. P. Donato Fabianich „Storia dei Frati Minori“ Tomo II, pag. 5), il Santo fondatore dell’ Ordine e che lo stesso abbia instituito il Convento. Da Zara, essersi egli poi recato nell’isola di Pastnan, fondandovi un altro Convento. Il Convento francescano di Zara venne nell' anno 1858, e più tardi, rinnovato ed ampliato, particolarmente per la munificenza dell’ Imperatore Francesco Giuseppe I. La chiesa di San Francesco, ha un bel Coro, parecchi altari di marmo, un prezioso crocefisso bizantino del nono secolo, e dipinti di grande pregio. Il campanile ha una campana del 1328; la più antica di Zara. La chiesa greco-orientale di Sant' Elia, era prima una chiesa cattolica, dedicata a Santa Margherita e concessa nel secolo XVIII ai serbi profughi dal montano e dalla Bosnia. — Iia due portali di rovere, con intagli di grappoli d’uva e melagrane. Nel secolo XVIII, venne ridotta nella forma attuale. — Addì 19 Settembre 1808, il governo francese accordò l’istituzione in Dalmazia di un vescovato greco-orientale e venne la città di Sebenico destinata quale residenza del vescovo, più tardi passato a Zara, concedendosi la chiesa di Sant’ Elia per esclusivo uso degli ortodossi. (V. „Sull’ architettura delle Chiese di Zara“ del Prof. G. Vonbauk, versione libera dal tedesco del prof. Francesco Danilo — Zara, Battara, 1857, in 4. pag. 30). — Sulle chiese ed i dipinti di Zara, scrisse in questi *) Nel Convento trovatisi I’salteri ed Antifonali del XV sec., lavorati da I-ratc Antonio di Zara, Frate Luca di Zara e Frate Bonaventura da Selve. Nella chiesa è particolarmente rimarchevole il grande dipinto della „Madonna della Misericordia“ di V. Carpaccio; — un quadro allegorico, figurato, dell’Ecclesia triumplians e dell’Ecclesia militans.