jp5 la Pentecoste. Gli Ungheresi festeggiano questa ricorrenza colla consuetudinaria scappatina fuori della città. Con tutto che il cielo nulla garantisca con le sue nubi minacciose, una folla varia si riversa alla stazione ; tutti i volti hanno un’espressione insolita di gaia spensieratezza. I contadini sfoggiano l’abito festivo, le donne hanno le teste ravvolte in fazzoletti dai colori vivaci. Alcune arrivano di corsa, cariche di cesti ed involti ove gelosamente custodiscono il pranzetto poc’anzi preparato, modesto sì, ma con la sua pretesa festiva. Altre si trascinano un frugo-letto minuscolo, impacciato nei calzoncini troppo lunghi, inaugurati per l’occasione, con il viso affondato in un berrettone, anch’esso troppo largo, ma in compenso nuovo o quasi nuovo. Un impiegato della stazione, presso la sala d’aspetto, si afianna a gridare la lunga sfilza di stazioni che percorrerà il treno in partenza : co-