Nella vicinanze del Convento di San Francesco alla Marina, scorre l acqua sulfurea, che viene adoperata in apposito stabilimento, particolarmente per bagni, ed a cui attribuisconsi virtù curative fuori dell’ordinario, per le affezioni reumatiche e nevralgiche. — I bagni di mare delle Botticelle, con lunga spiaggia sabbiosa. Il Campanile del Duomo, rinnovato dal governo austriaco — Nella rinnovazione fu conservata l’antica forma con una modificazione nella Cupola. Il campanile stesso rappresenta, secondo l’Hauser, che fu l’architetto della sua rinascita, uno degli esempi più interessanti dello stile romanico. — L’inspiratore del campanile rinnovellato fu come si disse l’Hauser, mentre l’esecutore principale del lavoro fu Andrea Perisic e dopo di lui Giovanni Bettizza, ambidue Spalatini. Funsero inoltre, in più riprese, da dirigenti locali ; gl’ ingegneri dalmati : Conte Begna, Walach e Savo. Splende la Croce dorata sulla cupola del campanile romanesco, restaurato e rinnovato. In pieno medio Evo venne eretto il campanile cristiano,*) adoperandosi lapidi e sculture di Saloua ; frammenti della tabula miliaria di Tiberio imperatore e dell’ara votiva, che ricordava il conquisto della Mesia. Venne per la fabbrica del campanile obliterata la prostasi antica ed appartennero al periptero le due colonne della terrazza, che comunica coll’ ingresso del tempio. Il Campanile, sebbene medioevale, pur sembra armonizzi in certo qual modo col peristilio del tempio. Iva sfinge nera di granito, che conta ben quattromila anni di esistenza, ricorda coi suoi geroglifi la Tebaide ed Amenofi figlio del sole. Il primo ed il secondo ripiano sono opera di un solo architetto. Michele Tvrdej di Nicolò (1416—1426) continuò la fabbrica, sotto l’arcivescovo De Giudici ed il podestà Gianlorenzo de Grisogonis. Nel decimo-quinto secolo coadiuvarono l’opera Giorgio Orsini ed Andrea d’Alessio da Durazzo, quest’ ultimo cittadino di Spalato, dove possedeva anche una casa; sepolto nella chiesa di Santo Spirito. — Continuarono la fabbrica, i lapicidi nazionali Giacomo Jakomilic ed Antonio Radicic, cogli ajuti del doge Loredano nel 1501. — Il campanile fu infine completato col tetto cuspidale dagli architetti de Matteis ed Aviano. La fabbrica del campanile durò quindi oltre trecento anni; dal de-eimoquarto secolo (dall’anno 1300, oppure 1322) fino ai primi decenni del secolo decimosettimo, sotto l’arcivescovo Sforza-Ponzoni (1616—1641), con la spesa di 60.000 ducati. *) V. Eitelberger Vol. IV, pag. 259 — 274. „Der Campanile“ (Tafel XX).