PIAZZA DELLA LIBERTÀ 27 additando i secolari diritti. A sud è la Jugoslavia, ad ovest è l’Austria, a nord è la Cecoslovacchia e contro tutte l’Ungheria insorge 'e protesta. I suoi figli hanno giurato la riscossa. Nel centro della piazza, infatti, su d’un piedistallo si eleva alto un pennone su cui sventola la bandiera nazionale e, in cima ad esso, una mano, con due dita tese al cielo, sta ad eternare quel giuramento, finché non sarà resa giustizia. Salgo sul piccolo terrazzino presso il piedistallo, e, scolpite su questo, trovo le parole del Duce : « 1 trattati dì pace non sono eterni » — parole tolte dal discorso che egli fece in Senato e che a questo popolo, soprattutto, suonano incoraggiamento per l’avvenire. A destra è invece riportata la frase di Lord Rothermer : « Ungheria 's place isk in thè sun ! » Commuovono queste concise iscrizioni, così rispondenti al sentire di questa gente che non può, ma soprattutto non vuole morire. Il giorno in cui l’Ungheria, ricostituita la sua unità, gloriosamente vanterà al sole i suoi reintegrati confini, darà l’esempio sublime che un pugno di popolo tutto può, quando è sorretto da un’idea, quando ha nel cuore una Patria, quando la sua professione di fede è quella universalmente qui seguita;