- tS5 - Le pietre ornamentali di Salona furono adoperate per altri edilìzi ed in prima linea per le ville reali, specialmente per quella di Biaé, d’onde ritiensi possibile sia passato qualche pezzo nella costruzione dello splendido portale di Radovano, eha si ammira all’ ingresso del tempio di San Giovanni Ursino e Traù. — Pincio, profugo bulgaro, per concessione di re Drzislavo, verso il iooo, stabilitosi nel borgo di Clissa, asserisce di aver ricevuto in regalo dallo stesso re, le terre presso l’anfiteatro di Salona ed impiegato le sue pietre per la fabbrica della chiesa di San Michele. * * * Dalla strada regia che da Salona va verso Clissa, si vede la mina di un antico Castello di forma quadrata, fiancheggiato da torri, eretto l’anno 1349 dall’arcivescovo di Spalato Ugolino Malabranca, a difesa contro i signorotti del territorio. Il Castello fu preso dai Veneziani addì 17 Settembre 1532, a fine di battere Clissa; fu dai Turchi ripreso ai Veneziani nel 1537. * * * (V. IzvjeStaj Mons. Fr. Bulica o crkvi Sv. Marije od Otoka i nad-grobuom napisu Kraljice Jelene (976) — Zagreb Tisk. C. Albrecht 1901). — La chiesa di Santa Maria di Otok a Salona, di cui vennero scoperti nell’a. 1898 gli avanzi, trovasi nel mezzo della prateria detta; „Gospina livada na Gospinu Otoku“ presso l’odierna parrochiale che porta lo stesso nome, edificata l’a. 1880. — Aveva probabilmente lo stile, simile a quello di santa Barbara di Traù. Di ,,S. Maria de Otoch“, si fa menzione ai tempi di re Zvonimiro. Giusta la tradizione, riportata da Tommaso arcidiacono (1268), sarebbe stata eretta nell’a. 830, dalla Contessa Elena (Doc. p. 486) e nell’attiguo cemeterio sarebbero sepolti i Re croati della dinastia nazionale. Sulle ruine di Salona: V. Lama: Monumenti Salonitani inediti (Denkschriften der k. k. Akad. der Wissensch. 1856 B. VII); Prof. A. Come: Ùber zwei Sarkophage aus Salona (Denkschr. B. XXII); Glavinic: Ausgrabungen bei der grossen Basilika (Mitth. der k. k. Zentral-Komm. 1877); Carrara: Topografia e Scavi di Salona; Bulié: Colonia Julia Martia Salona e nei Bull. Arch. St. Dalm. ed Hirschfeld: Cont. Mommsen — 3000 iscrizioni latine da Salona. La prima relazione ufficiale sulle rovine di Salona, dovrebbe esser quella di Giov. Batt. Giustinian, che nel 1585 rapportò al Senato di Venezia di aver veduto in un sopraluogo a Salona: „volte ed arcade; un „teatro meraviglioso, gran biocche di bellissimo marmo, sparse sui campi ; „una bellissima colonna di marmo verso il mare“ ecc. ecc. (V. „Viaggio in Dalmazia“ dell’Ab. Fortis ; Anno 1774; Voi. II, pag. 43).