486 pace la Repubblica, essendovi gloriosamente compresa, potrebbe daddovero fare su quella assegnamento, e attendere tranquillamente a far rifiorire la interna prosperità, mentre. il contrario le avverrebbe se essa rinunziando ora alle magnanime risoluzioni, venisse giustamente lasciata in disparte dai Principi. Queste ed altre ragioni propugnavano principalmente Pietro Yalier e F. Marcello ad abbattere le contrarie di Michele Foscarini e Ascanio Giustinian, e trionfavano. Chiamato dunque in Collegio l’ambasciatore cesareo, gli fu manifestato che la Repubblica aderiva alla lega (1) e la relativa procura fu spedita all’ oratore Carlo Ruzzini a Vienna (2). La guerra dunque fu decisa, e mentre la sede ducale era ancora vacante per la morte di Alvise Contarini avvenuta il 15 gennaio 1683¿4, nominavasi capitano generale Francesco Morosini, che sebbene favorevolmente proposto al principato fu creduto di maggior utilità e gloria sua e della patria che rimanesse al comando dell’ armata. Fu eletto doge il 26 gennaio Marcantonio Giustinian. Era il giorno di s. Marco 26 aprile, e il nuovo doge assisteva coll’ambasciatore imperiale conte Thurn alla messa solenne nella grande Basilica, quando giunse da Vienna un messo apportatore della sottoscritta lega (3), per la quale oltre al reciproco aiuto stabili vasi che le terre che si riacquistassero, avessero a tornare a chi in addietro le possedeva, e che s’inviterebbero gli altri principi della Cristianità, e particolarmente quello di Moscovia a far causa comune. Angelo Morosini procuratore fu mandato ambasciatore Maro'An-straordinario in Polonia, ove poi restò come ordinario il se- stini?™ doge CVÍI. 1684. (1) Corti, 19 genn. 168824. (2) Ib. 12 feb. (3) 28 ottobre 1683 in Arce Strigoniensis. Commemoriali XXIX e Lunig, Codex Italiae diplomaticus t. II, pars L. Sect. VI, art. XLV.