472 tore di s. Marco non essersi punto contralatto alle leggi, mentre se per danaro si erano durante la guerra creati altri Procuratori, quanto più ciò si dovea verso chi non il danaro, ma il sangue e la vita metteva sì gloriosamente in servigio della patria? Buona cosa essere, aprirsi una inchiesta, dalla quale abbia a risultare l’innocenza o la reità, ma intanto perchè cominciare il processo dalla condanna? Perchè spogliare il Morosini della conferitagli dignità, prima che si abbiano le prove dell’esserne egli indegno? Questo sì, essere un operare contro le leggi, questo sì, un introdursi novità odiose, praticar cose dannate datutt'i tribunali di ragione, non ammesse dagl’ istituti precedenti del Governo, nè anche nei casi di minor riguardo : trattarsi della riputazione d’ un illustre cittadino e grave dover essere il giudizio e ponderato, nè aversi ad agitar i voti con le concitazioni e con l’invidia. Conchiuse, che poco importava alla Repùbblica che fra tanti insigniti della dignità procuratoria fosse anco il Morosini, ma che molto influiva sulla sua conservazione che si allontanassero dai cittadini le dissensioni, le amarezze atte a sturbare con le contese private la pubblica tranquillità: viziarsi con codesti semi di acerbilà quella mansuetudine d’animo e quella pacatezza di costume che per tanti secoli aveano con la quiete domestica conservata la comune libertà. Eccitò quindi il Maggior Consiglio a manifestare la sua disapprovazione a Ila proposta Correr come seguì a pienezza di voti, e dato corso alla regolare inchiesta sulla difesa di Candia e sul maneggio del danaro pubblico, risultò 1’ innocenza del Morosini che si vide riconfermato nella sua dignità, onorato ed accarezzato da’ suoi concittadini (1). (1) Bellissimo Codice è il nura. CC. cl. VII ital. alla Marciana, con disegni di tutti i combattimenti succeduti nella guerra di Candia, piani di fortezze, vedute di città, d’ isole ecc. in 117 tavole.