352 che così sarebbe stato bene, che però procurassimo di dar una risposta di soddisfazione del re, e che intanto si espe-disserò da noi due o tre persone in più luoghi per saper avvisi, perchè in termine di quindici o venti giorni si ha-vesse potuto saper ogni particolare, e particolarmente disse a me il Coza che spedissi subito in Candia, ripigliando le solite violenti forme di aver lui solo mitigato e fatto condiscender il re a dar questo tempo con altri concetti che non occorre più replicare, poiché più volte l’Eccellenze Vostre li haveranno finora intesi. Questa conclusione ebbe il congresso e non fu alcuno che non abbia grandemente approvato la risoluta maniera con che mi sono opposto al tentativo sopra narrato, anzi che li Francesi con la loro naturai libertà hanno detto da per tutto che se non era il Bailo, la causa era perduta ». Ma ormai cominciava a farsi sempre più chiaro che i Turchi solo cercavano qualche pretesto per romper guerra ai Veneziani ; e sebbene si vociferasse che i grandi apparecchi che si andavano facendo fossero diretti contro Malta, fino dal 27 dicembre, il bailo avea avuto qualche cenno dagli ambasciatori di Francia ed Inghilterra, che si mirasse a Candia essendosi il chogia lasciato scappare che quell’isola era stata impegnata dall’ imperatore di Costantinopoli alla Repubblica la quale non l’aveva più restituita, e che il Gran Signore possessore di tutti gli Stati di quell’ impero doveva avere anche Candia. Laonde tutte le premure del Bailo per persuadere il vesir Jusuf pascià della innocenza dei Veneziani, tornarono inutili. Nella sposizione di sue ragioni avealo interrotto il vezir nell’udienza del 3 gennaio 1645 dicendogli: che non era più tempo di far discorsi perchè il fatto del Kislaragà era molto ben liquidato con la venuta del nocchiero, del pe-dotta (piloto), d’ un mozzo e qualche altro, i quali tutti rife-