447 sedimenti ottomani e imperiali ; alla Germania e all’ Ungheria fu procurata la quiete, dopo tanti anni d’ una guerra devastatrice, ma tanto pili venne ad aggravarsi la condizione dei Veneziani. Le trattative della Repubblica colla Porta non erano mai state interrotte, e nel confermare al Ballarino le istruzioni del 1655 acconsentiva il Senato anche all’ aumento della somma offerta per la metà del Regno (1), e che i Turchi mantenessero un amiti o console nella città di Candia (2), ma tutto era inutile, e la Repubblica preparavasi a nuovo magnanimo sforzo. Decretava quindi il Senato la leva di diecimila uomini (3), vendendo beni comunali, aprendo depositi, commutando le pene ai rei, eccitando la generosità dei cittadini per raccogliere il necessario denaro. Pensò a ben fortificare la Dalmazia, a raccoglier genti da tutte le parti d Europa, e l’anno fu speso dall’ una parte e dall’ altra ad introdurre soccorsi, i Turchi in Canea, i Veneziani in Candia. Qualche sussidio a questi veniva dal di fuori ; cento mila scudi avea mandato la Francia (4), ottomila il viceré di Napoli, ottomila tumuli di grano il cardinale Barberini con più che privata liberalità, e l’imperatore faceva passare al soldo della Repubblica trecento de’ suoi soldati. Anche il duca di Savoia (col quale la Repubblica avea da trenta anni interrotte le relazioni pel titolo da lui assunto di re 'li Cipro) erasi nel 1C62 reconciliato, pubblicando un edito con cui sopprimeva il libro stampato nel 1638 intorno al titolo regio dovuto alla casa di Savoia e richiamandone tutti gli esemplari (5), ed ora inviava dal canto suo due reg- (1) Deliberazioni Costantinopoli 10 febb. 1662/3. (2) Ib. 20 marzo 1663. (3j Valier, Star, della guerra di Candia, p. 599. (4) Però stentatamente e a spizzico, onde il Senato scriveva al-' ambasciatore in Francia sollecitasse l’invio del resto ; 10 settembre 1661, Corti. (5) 6 marzo 1662 e lettera del duca in Commemoriali XXIX, 82.