180 trighi diabolici la mia calunniata innocenza, mi liberò da quei patimenti che per malizia d’altri e senz’alcun mio demerito io pativo. Ora, Serenissimo Principe, Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori, vedendomi risorto dopo rese al Signor Iddio le dovute grazie, con lo stesso ardore, fede e prontezza ritorno, anzi continuo al mio debito e riverente servizio, e scordato di tutte le persecuzioni sofferte con quella pazienza della quale spero che dal Signor Iddio mi sia preservato il premio altrove, di altro non lo supplicherò se non che come mi ha preservato 1’ onore e la vita così mi conceda forze e vigore per poter servire 1’ Eccellenze Vostre alle quali rendo umilissime grazie, nè di altro mi dolgo se non d’aver perduto quel tempo che avrei potuto spendere forse fruttuosamente nei travagli della mia riveritissima patria, nei servizii della quale, oltre diversi estraordinari! favori, ho avuto l’ordinario donativo, del quale contentandosi la Serenità Vostra e l’Eccellenze Vostre Illustrissime farmi l’ordinaria grazia, come umilissimamente ed affettuosissimamente ne le supplico, procurerò che serva per ripararmi in qualche parte da quei debiti che. mi trovo aver contratto gravissimi di ducati quattordici'in quindicimille, per servire degnamente Vostra Serenità e l’Eccellenze Vostre Illustrissime, e resterà insieme con tutto il rimanente delle mie fortune e della mia vita in un deposito pronto e obbligato a tutt’ i cenni e ad ogni comando della Serenità Vostra e dell’Eccellenze Vostre Illustrissime, mio principe e miei signori. Grazie ». Vediamo quind’innanzi il Foscarini pienamente restituito nella fiducia del suo governo ; entrò Savio di Terraferma e fu poi confermato (1619, 1620), fu nominato Senatore (1), ebbe l’incarico di trattare col sig. d’Arsem am- (1) Pretiosi frutti, ecc.