395 Promettevano, come al solito, largamente, e nulla mantennero, anzi passati pochi mesi, cominciarono crude vendette. Il Guisa fatto prigioniero, fu mandato in Ispagna ove rimase carcerato più anni, e la flotta francese, che all’ approssimarsi dell’ inverno s’ era ritirata, trovò al suo ritorno tutte le cose cambiate, e dovette scioglier di nuovo le vele per Francia. Continuava il congresso di Münster ma senza notabili progressi, stante 1’ ostinazione della Spagna, e le speranze eh’ essa metteva pur sempre in una prossima rivoluzione in Francia. Finalmente in sullo scorcio del 1647, avendo questa promesso di non dare al Portogallo se non un’ assistenza difensiva, la massima difficoltà riduce vasi alla questione della Lorena. Gli Spagnuoli volevano fosse restituita pienamente al duca Carlo, Mazarino non la voleva intendere e solo dopo lunghi sforzi dei mediatori, piegavasi ad acconsentire alla restituzione ma dopo demolite tutte le fortificazioni, cosa che gli Spagnuoli assolutamente rifiutavansi di ammettere ; anche l’imperatore Ferdinando da essi sedotto nel momento che era per segnare la pace di Germania, richiamava ad un tratto il suo ministro Trautmannsdorf da Münster e tornava in sul frappor dilazioni. Se non che le nuove vittorie del maresciallo di Turenna e degli Svedesi in Alemagna, in Boemia, nei Paesi Bassi, e il vano tentativo di staccare gli Svedesi dalla Francia, come era riuscito degli Olandesi, persuasero alfine i deputati dei tre Collegi del- 1 Impero riuniti ad Osnabrück di conchiudere il trattato col concorso o senza dei deputati imperiali. Invano questi protestarono, le cose furono regolate a Osnabrück, e tutta l’assemblea alla fine di settembre del 1648 si trasferì a Münster per sottoscrivere e far sottoscrivere gl’ Imperiali. Colà fu fatto un ultimo tentativo per venire ad una pace generale, e il Contarmi ricevevano ampio mandato dalla Fran-