48 venduti sotto pena ai trasgressori, le quali parti sono contro il diritto comune tanto pontificale, che imperiale, come furono siffatte leggi riprovate nel Concilio romano celebrato sotto Simmaco papa e in quello di Lione ai tempi di Gregorio X, nei concilii di Costanza e di Basilea, e così fu dichiarato contro Enrico II, contro i re di Castiglia ed altri, contro Carlo II e Carlo IV. Ben sappiamo che alcuni dottori canonici difendono il principio che i beni stabili non passino in ecclesiastici, ma sono pochi, e parlano contro la comune sentenza.... Per lo che noi le dichiariamo nulle come fu fatto da Innocenzo III. (E qui fu letto il decreto di esso Innocenzo che dichiarava nulla certa costituzione fatta dall’ imperatore Costantino nella quale proibi-vasi che i beni laici si trasferissero nella Chiesa). » I privilegi poi di cui si valgono contro gli ecclesiastici, sono due de’ quali non presentano gli originali (1), e sono ristretti a tre delitti, cioè di lesa maestà, di monetari falsi e di sodomia ; due d’Innocenzo Vili e Paolo III sono locali, e si restringono alla città e diocesi di Venezia (2), e vogliono che si proceda d’ accordo col Patriarca, mentre essi invece intendono di estenderli a tutto il Dominio ; ma ciò di che è maggiormente a dolersi si è che procedono perfino in cause già iniziate da giudici ecclesiastici, ed eziandio contro vescovi. Laonde pensammo non essere ciò a tol- (1) A ciò avea già risposto 1’ ambasciator Duodo, che questa regola serve coi privati, non coi principi che registrano le scritture autentiche nei loro archivi, ai quali non si deve creder meno che alli esemplari di esse scritture. All’ obbiezione che il Breve di Paolo III si restringesse alla città di Venezia e Diocesi, rispose il Duodo, la consuetudine mostrare il contrario. Cod. Cicogna 1799 : Sommario del maneggio avuto dal Senato veneto ecc. e Dispacci Nani. (2) I Veneziani dicevano che si estendevano in tutto il dominio e ne citavano esempi. Informazione Sarpi nei Commemoriali XXVII. I cardinali Pinelli e Sei-afino, e dapprima lo stesso Zappata convenivano che il privilegio di Paolo III si estendeva a tutto lo Stato.