128 di mercenarii di tutte le nazioni assoldati dalla Repubblica pei bisogni della guerra, e che allora disoccupati gironzavano per le strade e per le osterie, gente disposta a vendersi a chi più sapesse comperarla col denaro o colle lusinghe, capace d’ ogni malvagia azione. Già molti aveane guadagnati, ed il veleno della seduzione era penetrato fino negli Olandesi che venuti sotto il comando del conte Lievestein trovavansi al Lazzaretto (1). Il Provveditore generale da mare Lorenzo Venier riferiva fino dal 26 gennaio 1618 (2) come parecchi fuggivano recandosi a Venezia, poi nel marzo s’ammutinarono, incoraggiati e sostenuti da Roberto Brouillard familiare dell’ ambasciatore di Spagna. La sommossa era scoppiata fuori di tempo, essendo andato svanito il primo di quei due gran colpi che 1’ Ossuna avea detto preparare contro Venezia, e ritardato di troppo il secondo. Imperciocché la flotta da lui mandata nel golfo era stata sconfitta dal Venier nelle acque di S.a Croce il 10 novembre (8), e Lorenzo No-lot o Nola, messo inviatogli da Giacomo Pierre nel gennaio 1618, non era ancora di ritorno nel marzo, del che lagna-vasi amaramente il Pierre in una sua lettefa del 7 aprile all’ Ossuna, al quale metteva innanzi tutto il suo disegno e come per la mancanza di sua risposta era fallito, ma che tuttavia non era fuor di speranza di riunire la gente, se in questo frattempo non venisse impiegato sul mare (4). Difatti scriveva lo Spinelli il 23 gennaio della fissazione di quel viceré d’impadronirsi di Venezia e soggiungeva: « So che saranno stimate queste mie riverenti relazioni per favole e per avvisi di niun fondamento perchè così veramente devono essere stimati concetti così torbidi e poco (1) 8 Marzo 1618, Secreta Senato. (2) Comunicate. (8) Secreta Senato 23 novembre 1617. (4) Lettera in Darù t. XI della trad. ital.