279 bilitar le frontiere con pericolo comune. Difatti la Repubblica armava, e Sempre più sollecitava i soccorsi di Francia. Moveva questa finalmente 1’ esercito destinato al soccorso di Casale. Condotto dal marchese d’ Uxelles, avvia-vasi verso il passo del Colle dell’ Agnello, che per istrada non troppo malagevole conduce dall’ alto Delfinato nelle viscere del Piemonte (1). Il duca Carlo Emanuele facevase-gli incontro col figlio Vittorio ai passi della valle di Vraita, ove mettono i sentieri del colle suddetto. Impadronitosi l’Uxelles dei tre ridotti che chiudevano il varco, calava nella valle, ma colà trovandosi ad un tratto aver il nemico ai fianchi e alla fronte, fu costretto a dividere i suoi, e benché in un primo scontro ributtato, tuttavia passando il fiume che colà scorreva, assalì da tutte le parti la fronte del duca. Questi allora fingendo di cedere impaurito, tirò i Francesi nelle insidie che avea tese e diè loro tale sconfitta da costringere tutto 1’ esercito a fuggirsi in grande disordine, e a ritornarsene separatamente di là dai monti. Fu la notizia intesa con grande afflizione a Venezia, ben vedendosi per tale esito infelice delle armi francesi grandemente peggiorata la condizione di Mantova, debilitate assai le difese di Casale, svantaggiate le negoziazioni (2). Don Gonzales infatti rifiutava ogni proposta di sospensione di armi fatta da Mons. Scappi legato papale, e attendeva più che mai all’ espugnazione di quella piazza. La potenza spagnuola distesasi anche sopra Genova dopo un fallito tentativo del Vacherò per chiamare il popolo a libertà, facevasi sempre più formidabile all’ Italia ; e già anche Modena e Parma piegavano ai suoi voleri. In tale congiuntura una generosa risoluzione di Carlo Emanuele avrebbe fatto cambiare aspetto totalmente alle cose, e la Repubblica vi si (1) Botta, Storia (]’ Italia, L. XX. (2) Secreta 2 sett. 1628, p. 6 all’ amb. in Francia.