12 potevano i maneggi del Fuentes, onde le cose volgevano in grande incertezza e una parte favoriva la conchiusione d’ una lega coi Veneziani, l’altra vi si opponeva. Tuttavia il trattato fu conchiuso ai patti presso a poco del precedente del 1596 (1), e gli ambasciatori venuti a Venezia furono pomposamente festeggiati (2). Se non che poco dopo, assai gravando le molestie del Fuentes, i Grigioni, eccitati anche dagli altri Svizzeri raccolti in dieta a Baden, convennero infine col governatore spagnuolo. Non tutti però vi aderivano, e risultavane grande discordia e maggior viluppo e pericolo di guerra civile, prendendovi eziandio viva parte in favore de’ Veneziani, Enrico IV di Francia. Erasi mostrato questo re sempre fedele alleato della Repubblica, la quale fino dal 3 aprile 1600 avealo con solenne decreto del Maggior Consiglio ascritto con tutta la sua discendenza alla nobiltà veneziana (3), onore a cui egli si mostrò in (1) Commemoriali 1596—1604, p. 166. (2) 12 Sett. 1603, Secreta. Progetto del trattato, p. 120. (3) Registro Surianus, p. 179 all’ Archivio. L’ ambasciatore Pietro Priuli faveva nel 1605 il seguente ritratto del re : » È Sua Maestà di anni cinquantacinque, mesi otto, diciannove dei quali ne ha di dominio nel regno di Francia. E’ di statura prosperosa e forte, sebbene bianco di pelo, ha però le forze fresche. Fa grandissimo esercizio, la caccia del cervo e il suo passatempo prediletto. Fin qui si è mantenuto libero da forti indisposizioni, ma al presente pare si rallenti un po’ per la gotta che ha principiato a travagliarlo e gli apporta fastidio più che ordinario, come quello che è impaziente dell’ozio e non avvezzo al male, parendole strano restare allora impedito e non poter moversi, con tutto ciò la doma col passeggiare e travaglia in maniera che stanca anco quelli che negoziano seco. Attende con molta vigilanza a quello che concerne il servizio del suo regno, nè lascia passar cosa per piccola che ella si sia che non la vogli sapere. Non ha molta cognizione di lettere, ma la vivacità della natura e 1’ esperienza delle cose passate la rende prudentissima nelle sue azioni. Tratta e risolve tutti gli affari importanti e ciò il più delle volte passeggiando nei suoi giardini, o altrove, con il semplice consiglio di tre soli ministri, che sono il Gran Cancelliere, mons. De Rosny e Mons. de Villerei. . . Nelle materie gravissime e di gran momento intende anco separatamente il parere di quelli che da essa sono stimati prudenti senza però sco-