6 punto fondata sopra sincera reconciliazione, troppo oppo-nendovisi i vicendevoli interessi, le reciproche gelosie. Nel settentrione durava la lotta tra la Chiesa Cattolica e la Riformata, onde al breve trionfo di quella, cui era riuscito d’unire i due scettri di Polonia e di Svezia nelle mani di re Sigismondo fattosi cattolico, succedettero il sollevamento degli Svedesi, lo scacciamento di quel re e l’elezione dello zio di lui, Carlo IX, protestante. Continuava nell’ Olanda 1’ eroica resistenza delle sette Provincie unite contro l’arciduca Alberto, in cui, come marito d’Isabella figlia di Filippo II, era pervenuto il governo di esse. Soccorrevanle palesemente l’Inghilterra, di nascosto Enrico IY di Francia, il quale collo scopo di abbassare la casa austriaca-spagnuola manteneva altresì intelligenze coi principi protestanti di Germania prossimi a prorompere in aperta guerra contro l’imperatore Rodolfo II. Gli Ottomani intanto avanzavano nell’Ungheria e vani tornavano gli sforzi di papa Clemente VIII, per unire tutti i principi cristiani in una crociata contro di essi ; che metter ordine in tanto caos era impossibile cosa. In Italia stessa troppe erano le divisioni, le tendenze, le ambizioni, per potervi sperare quiete e buono ordinamento. Dipendevano Milano e Napoli dagli Spagnuoli, quello sotto un governatore, questo sotto un Viceré ; incorporata Ferrara alla Santa Sede, D. Cesare d’Este avea assunto il titolo di duca di Modena e Reggio, mentre Vincenzo I Gonzaga teneva il ducato di Mantova e Ferdinando I de’ Medici governava la Toscana. Le prime perturbazioni del-l’Italia minacciavano dalla parte della Savoja. Regnava colà Carlo Emanuele, principe valoroso, avidissimo d’ingrandire il suo Stato per la guerra e per gli artifizii, ma tuttavia nelle sue intraprese per lo più infelice. Stavagli sommamente a cuore l’acquisto del ducato di Saluzzo, del quale il trattato