321 la sua armatura, e portava una semplice casacca di pelle di bufalo. Fin dalle prime scariche ebbe fracassato un braccio da una palla, e mentre era per allontanarsi tacitamente, un altro colpo lo stese morto. Non fu più allora un combattimento, ma una carnificina orrenda che fecero gli Svedesi sotto il comando di Bernardo Weimar per vendicare la morte del loro re. Pappenheim arrivato con rinforzi, cadde sul campo, le posizioni e le artiglierie di Wallenstein furono conquistate, solo la notte potè impedire la distruzione totale degl’ imperiali. La morte di Gustavo Adolfo sembrava dover tornare favorevole alla influenza francese in Germania, ma la fortuna della Svezia mantenevasi per opera del cancelliere Axel Oxenstierna, uomo di grandi capacità politiche e militari, nominato a presedere al consiglio di reggenza nella minorità di Maria Cristina, chiamata a succedere al padre su quel trono. Laonde una nuova alleanza fu segnata tra la Francia e la Svezia il 9 aprile 1633, impegnandosi quella a fornire agli Svedesi un milione all’anno (1) per continuare la guerra. Tuttavia questa conduce vasi per qualche tempo fiaccamente, e Wallenstein trascinato dall’ ambizione e dalla sua credenza negli astri che gli predicavano straordinaria grandezza, teneva una condotta singolare. Negoziava di suo capo colla Sassonia, col marchese di Brandeburgo, colla Danimarca, colla stessa Svezia, ed il generale boemo Kinsky suo cognato fece perfino intendere a Feuquières inviato francese che Wallenstein si accomoderebbe coi principi e con gli Stati dell’ Unione (protestante) se gli fosse dato appoggio a fatsi re di Boemia. Richelieu accolse con ardore tali cenni del generale austriaco, ed ordinò al padre Giuseppe di entrare con lui in carteggio, fece scrivere a Kinsky dal re stesso, e offrivagli (1) Dumont, Corps Diplomatique t. VI, pag. 49. Vol. VII. 41