140 Più tardi si venne eziandio a scoprire (1), che l’Ossuna oltre quanto avea proposto e ridotto quasi all’ atto per la sovversione di Venezia avea intorno al mese di aprile noleggiato il galeone s. Francesco o s. Caterina, del padrone Marin Mattei da Calamata di Ragusi e caricatolo di sale a Barletta vi avea posto sopra.buon numero di armati e munizioni sotto il comando di Miehiel Valenti o Norimberg da Gratz suo confidentissimo, mandandolo in corso insieme col capitano Roberto Iliotti unghesese (inghilese ?) pratico di tutti i porti dell’ Istria. Il galeone era partito il 5 maggio da Barletta e giunto a Trieste cominciò subito a scaricare il sale, per mostrare che si voleva libero quel commercio e libero il Golfo. Nel ritorno, il galeone fu preso dal capitano generale veneziano, ed allora il Valenti, cavate da una cassa tutte le scritture e legatele ad una grossa pietra, le gettò in mare insieme con un libro; voleva anzi egli stesso torsi di vita, ma rattenuto confessò finalmente il disegno formato già in addietro di venire in Istria e impadronirsi di Pirano, Muggia, Capodistria, per tener questi luoghi in nome dell’Arciduca. Nelle scritture poi del Mattei si trovarono lettere scritte a certi Spagnuoli con parole indegne e offensive contro la Repubblica. Così più s’inoltravano le indagini e le scoperte e più si allargava il campo della macchinazione. Perciò pensando non essere cosa prudente di esporsi al rischio che uomini così destri e potenti com’ erano Giacomo Pierre e Langlad potessero fuggire o valersi del credito che aveano presso i soldati di loro nazione per venire a qualche atto violento, il Consiglio de’ Dieci scriveva il 12 maggio 1618 (2) al capitano generale di mare di tor di mezzo prontamente e di quella maniera che per la sua prudenza stimasse più cauta e (1) Parti Scerete Cons. X. (2) Registro Criminale e Parti secrete Cons. X.