64 UNGHERIA spazzaneve ; i tram avanzano preceduti da una macchina che libera le rotaie. Gli uomini camminano frettolosi, senza ombrello, chè qui, pur se si trattasse del diluvio universale, tale arnese è superfluo. Quando piove, accade infatti di veder passare signori distinti con la falda del cappello sgocciolante come una grondaia,se addirittura non hai la fortuna d’iucontrarne altri che ritengono superfluo anche il cappello e, con i capelli madidi, par che abbiano approfittato dell'occasione per lavarsi la testa. Solo si alternano gli ombrellini delle signore, più civettuoli neU’iinprovvisa trasformazione. Giovanotti e signorine in costume sportivo, intreccian dolci idilli fra pattini e sci ; godono i bimbi, trascinandosi le loro slitte con un sorriso di giubilo, condiviso dalla mammina che osserva in distanza, dal papà che non esita a sobbarcarsi il trasporto del piccolo carico. Se la neve suscita gioia nei grandi e nei piccoli, poiché, in Ungheria, vivissima è la passione per gli sports invernali, nondimeno essa è anche un rimedio contro la disoccupazione, poiché squadre di lavoratori si dànno il cambio giorno e notte per liberar le strade dalla neve e impedire il gelo, causa di tante disgrazie. Di notte giunge l’eco sorda dei colpi di vanga e di piccone con cui