8 venendo per esso esclusi affatto dall’ Italia i Francesi, soli che potessero ancora tenere in bilico la eccessiva potenza di Spagna, si vedevano dati irremissibilmente in totale balìa di questa (1). Difatti scorgeva la Repubblica di Venezia con non poca inquetudine come il Fuentes governatore di Milano, anziché licenziare dopo la pace le sue truppe, vieppiù le rafforzava. Forse era stato l’armamento una conseguenza della trama ordita dal duca Carlo Emanuele col Biron e cogli Spagnuoli, per far risorgere la guerra civile in Francia ; forse mirava il Fuentes a mandare quelle genti in Fiandra ove 1’ arciduca Alberto era tutto occupato dell’ Assedio d’ Ostenda (2), ma certo che il mistero che serbavasi sulla loro destinazione e un abboccamento tenuto tra il cardinale Aldobrandini, il duca Carlo e il Fuentes erano di natura da destare ben fondati sospetti (3). Laonde la Signoria attendeva ad armarsi ella pure : levava genti, ordinava fortificazioni, raccomandava a’ suoi Rettori la più diligente vigilanza, scrivendo in pari tempo al suo ambasciatore in Ispagna, rassicurasse quel re Filippo III ed il suo ministro duca di Lerna circa alla pacifica intenzione dei Veneziani, mentre sola causa di quegli armamenti erano i movimenti in Milano (4). Cercava dal canto suo 1’ ambasciatore spagnuolo a Venezia di tranquillare il Senato, ma questo non si fidando scriveva al secretarlo residente a Milano cercasse d’ indagar bene quale (1) Molti importanti particolari sui maneggi diplomatici corsi tra Francia e Savoja, che però non fanno al nostr’ uopo, si leggono nei dispacci di Francesco Priuli da Torino 1601—1604 Cod. DCXXII, e seg. alla Marciana. (2) Schlosser WeltgescMchte t. XIV, p. 22. (3) Secreta Senato 14 marzo 1601, p. 7. t.° Il Senato scriveva al suo ambasciatore in Francia si volesse tenere di tutto questo ben avvertito il re. E il 16 marzo scrivevane eziandio a Roma raccomandando al papa di vegliare alla tranquillità d’ Italia. Deliberazioni Senato Roma. , (4) Secreta Senato, p. 32.