475 dei quali immensi tratti di terreno paludoso furono ridotti a coltura, le desolate e pestifere maremme si andavano coprendo di alberi fruttiferi, di grani, frutta, gelsi, viti, nel mentre che gli stessi siti ancor acquidosi si mettevano a profitto per la coltivazione del riso, del canape, del lino ; furono promosse e dirette le irrigazioni, grandi lavori furono fatti per regolare il corso dei fiumi, non senza però che ne derivasse più tardi grande sconcio, poiché incanalati e ristretti tra artifìziali dighe avvenne che per le tante deposizioni melmose alzassero per modo il loro alveo da rendere frequenti i traboccamenti e le inondazioni con danni gravissimi delle adiacenti campagne, al qual uopo fu appositamente istituito un Magistrato col titolo di Provveditori all’ Adige (1677). Altra parte non meno interessante e che pronti provvedimenti richiedeva, era quella del debito pubblico. Questo, durante la guerra, era cresciuto a dismisura. In quelle strettezze si erano pagati il sei e il sette per cento sui capitali che venivano somministrati, e fino il quattordici a coloro il cui credito estinguevasi colla vita ; la somma degl’ interessi erasi elevata a segno che diveniva impossibile il pagarla, e lo Stato minacciava un prossimo fallimento. Dal che derivando la sfiducia pubblica, vendevansi le cartelle di credito molto al di sotto del loro valore, e s’introdusse la distinzione di chiamare capitali vergini quelli che non erano stati venduti, o che erano passati in altre, mani solo per dote o per eredità, e capitali non vergini, gli altri che venivano trafficati. I quali essendo assai numerosi, era stata fatta la proposta di dare al doge un diritto di prelazione cioè di preferenza nel comprarne per rilevanti somme al prezzo di giornata, e così venire ad estinguerli, ma fu rigettata, giudicandosi contrario all’ equità, che il governo avesse per un privilegio a trar profitto di un male di cui era egli