258 na, ed i ValteJlini a sostenersi mandavano per aiuti ai Cantoni cattolici di Svizzera, al papa, a Savoia, a Venezia, a Milano. Questo era appunto ciò che Spagna desiderava, e venne decreto da Madrid essere i Valtellini sotto la protezione regia, il re volere aggiungere al titolo di Cattolico quello di sollevatore degli oppressi, e di riparatore della fede (1) ; in conseguenza di che il Feria non tardò a mandare sussidio di Spagnuoli a Morbegno e a Tirano. Dall’ altra parte le genti di Berna e Zurigo mossero in aiuto dei Grigioni, e barbaramente ricambiarono ai cattolici le crudeltà da questi commesse sui protestanti. Così tutta la Svizzera era in discordia, e posta a ruba e a sangue. Entrati che furono gli Spagnuoli, i Veneziani si fecero a sostenere più apertamente i Grigioni, e la loro causa raccomandarono alla Francia, a Savoia, all’ Inghilterra, all’ Olanda (2). Chiamato anzi in Collegio l’ambasciatore del Palatino re di Boemia, gli veniva partecipato come i Grigioni insieme cogli Svizzeri, Bernesi e Zurigani avessero preso Bormio cacciando le milizie e i ribelli dalla Valtellina, e gli Spagnuoli dalla loro trincea, acquisto molto importante rimanendo aperto quel passo che solo restava a’ Grigioni e agli Svizzeri per condursi nella Valtellina e negli Stati della Repubblica ; aver questa mandati gli ordini opportuni onde fosse dato loro ogni assistenza perchè vi si conservassero; desiderare veder loro restituita tutta la valle, delle quali cose tutte si pregava informare Sua Maesta e il Betlem Gabor principe di Transilvania, eletto re d’Ungheria (3). Venezia, come si vede, pronta a ricorrere perfino agli estremi per porre un freno alla potenza austro-spagnuola, udendo altresì degli armamenti dell’ arciduca Leopoldo nel Tirolo, (1) Botta V, Lib. XIX, p. 275. o\ ^ Agosto 1620, Secreta. (.3) 11 Settembre 1620, p. 25.