Capitolo Sesto. La Consulta di guerra decide l’impresa di Negroponte. — Cose di Costantinopoli. — S-barco a Negroponte ed oppugnazione. — L’impresa fallisco e i Veneziani sono costretti a ritirarsene. — I Turchi riprendono animo specialmente per le turbolenze d’ Europa. — Nuova rivoluzione d’Inghilterra e innalzamento di Carlo II. — Guerra dei Francesi in Olanda. — Guglielmo d* Oranges. — La guerra si fa generale. — I Veneziani assediano Malvasia. — Il doge Francesco Morosini ammala e torna a Venezia. — Dono del papa a lui. — Presa di Malvasia e della Valona per opera di Girolamo Cornaro ; un tentativo contro Candia va a vuoto per la pusillanimità di Domenico Mocenigo succeduto nel comando al Cornaro. — Il doge di nuovo chiamato al comando generale. — Suo solenne imbarco. — Sue operazioni. — Ammala a Napoli di Romania e muore. — Onorificenze tributategli a Venezia. — Legge che tende ad impedire il rinnovarsi del caso che un doge assuma anche il comando dell’ armata. — Silvestro Va-lier doge CfX. —Fatti in Dalmazia e sul mare. — Antonio Zen capitano generale si lascia sfuggire l’occasione di battere la flotta turca. — Abbandona Scio. — Accusato in Senato e decretatone l’arresto, gli vien sostituito Alessandro Molin che rialza l’onore delle armi venete. — Lo Czar Pietro entra nell’ alleanza con Austria e Venezia. — La Francia inclina alla pace coll’imperatore e vorrebbe metterne 1’ arbitrato nella Repubblica. — Discorsi del ministro Pomponne all’ ambasciatore Erizzo. — Pace di Ryswick. — Vittoria degl’imperiali sui Turchi a Zenta. — Disposizioni generali alla pace. — I Veneziani esitano ad accettarne i patti. — Ottengono altri articoli per sé e sottoscrivono la pace detta di Carlowitz. — Considerazioni su questa. Conquistata era la Morea, le insegne di s. Marco sven- 1688. tolavano sulla classica terra di Grecia, ma ad assicurarne il dominio proponevano alcuni l’acquisto di Negroponte ove il seraschiere stanziava minaccioso, altri vantando l’importanza di Candia dicevano che al riacquisto di questa si dovevano volgere la sue forze, e il capitano generale doge Morosini che non ostante la nuova dignità, non avea lasciato il comando dell’ armata, raccolta la consulta di guerra il 21 Vol. VII. «3