32 privilegi e indulti concessi a questa Serenissima Repubblica da altri romani Pontefici per li quali sia stata data autorità e giurisdizione in certi casi di poter proceder contro persone ecclesiastiche, saria se non bene che questi si mostrassero a Sua Santità acciò che per 1’ avvenire in casi simili si camminasse con ogni chiarezza e quiete maggiore così da una come dall’ altra parte siccome tengo che ciò sia per succedere »... E continuando nel suo discorso soggiunse ancora : « che per quella parte dell’ alienazione si ponevano gli ecclesiastici a peggior condizione delle persone infami, e che questo non si dovesse fare in loro pregiudizio ; che si doveva aver riguardo alla salute dell’ anime le quali si venivano ad illaqueare di questa maniera rammemorando il detto dell’ Evangelio : quid, enim prodest homini, si universum mnndum lucretur animae vero suae detrimentum patiatur, e che pregava Sua Serenità e tutti quegli eccellentissimi signori per le viscere di nostro Signor Gesù Cristo a rimediarvi e a dar soddisfazione al papa nelle cose che toccano alla sua giurisdizione, replicando che vorrebbe trattar sempre di cose che fossero di gusto e di comune soddisfazione e veder una buona unione ». Al che Andrea Morosini savio del Consiglio di settimana., prendendo a parlare : « Monsignor Reverendissimo, disse, io non debbo presumere di metter la bocca in quelle cose che sono state deliberate dall’ Eccellentissimo Senato, ma con permesso di questi eccellentissimi signori dirò alcuna cosa in conformità. Non si ha avuto alcun pensiero d’intaccare la giurisdizione ecclesiastica, nè di fare ad ecclesiastici alcun pregiudizio ; si ha voluto solamente conservare la facoltà nei laici, poiché si è veduto che un gran quantità dei loro beni si è alienata per il passato, nè alcuno ha causa di dolersi, e la Serenissima Repubblica ha dimostrato in tutti i tempi la sua pietà, la sua religione e il su»