345 ad affondare, e benché anche i Veneziani non andassero immuni dai guasti, il proveditore Cappello tenne tuttavia bloccati i pirati dal 1.» luglio al 7 agosto, quando avendo inteso che si avvicinavano loro altri soccorsi, decise di venire a un fatto decisivo. Laonde la mattina del 7 agosto, avendo tutto disposto all’imminente battaglia, cominciò ad investire la squadra nemica composta di sedici galere, le quali tutte dopo furioso combattimento vennero in potere dei Veneziani (1), che quindici ne mandarono a fondo, l’ultima condussero in trofeo a Venezia. Il sultano Murad avutane notizia nella sua marcia verso Bagdad, ordinò nel primo impeto una carnificina generale dei Veneziani ne’ suoi Stati, poi calmatosi alquanto, si contentò fosse carcerato il bailo Luigi Contarmi, bloccato il porto di Spalato, interrotto ogni commercio colla Repubblica. Tornato dopo la conquista di Bagdad, trionfatore a Costantinopoli, cominciò eziandio a lasciar travedere qualche disposizione alla pace, e i Veneziani profittandone, seppero ridurre a termine un accomodamento, per cui confermando il sultano le antiche capitolazioni, prometteva nuovamente sicurezza alle loro navi dalle piraterie dei Barbareschi ; che avrebbe proibito i contrabbandi e punito i comandanti che li favorissero ; concedeva ai Veneziani di poter assalire in alto mare i pirati, ed essi obbligavansi dal canto loro al pagamento di dugento cinquanta mila ducati a compenso dei danni nell’affare della V alona (2), e a restituire il legno turco ancor conservato (3). Ma venuto Murad poco dopo a morte, le cose di nuovo grandemente si alterarono sotto il suo successore Ibra-him, benché a principio rinnovasse anch’ egli i soliti trattati col bailo Pietro Foscarini succeduto al Contarmi: Era però (1) Corti, 21 agosto 1638 all’ Archivio. (2) Ilammer IV, 283. (3) Commetti. XXVIII. Vol. VII. 44